Su Domani prosegue il Blog mafie, da un’idea di Attilio Bolzoni e curato insieme a Francesco Trotta. Potete seguirlo su questa pagina. Ogni mese un macro-tema, approfondito con un nuovo contenuto al giorno in collaborazione con l’associazione Cosa vostra. Questa serie pubblicherà ampi stralci delle motivazioni della sentenza di secondo grado sul processo Montante


Il gup ha ricostruito nel dettaglio (cfr. pagg. 969 e ss.) le utilità ricevute da Orfanello ad opera di Romano e Montante, a cominciare dall'assunzione di Tirrito Rosaria al Confidi.

La donna lavorava alle dipendenze di un supermercato Sma, con sede in via Amari a Caltanissetta, che nel 2000 una società di Massimo Romano aveva rilevato; Venturi ha riferito che fu assunta al Confidi perché Romano, amico di Orfanello al pari di Montante, era infastidito dal fatto che l'ufficiale della Guardia di Finanza (che con lei aveva una relazione) l'andasse a trovare spesso al supermercato. Tale circostanza emergeva sia dal colloquio tra Cicero e Venturi, intercettato il 9.11.2015, in cui costoro rievocano tutti i fatti rilevanti da riferire agli inquirenti quando sarebbero stati sentiti, sia nelle sue dichiarazioni a s.i.t. del 12.11.2015.

In effetti la Tirrito, che aveva lavorato presso il supermercato di via Amari come cassiera, era stata assunta dal 4.10.2010 con contratto a tempo indeterminato al Confidi di Caltanissetta; all'epoca la sua relazione con Orfanello era già iniziata, come emergeva da plurimi elementi (le dichiarazioni di altri finanzieri, le relazioni di servizio redatte dalle forze dell'ordine intervenute in occasione delle molestie denunciate dalla Tirrito a carico del suo ex marito Arcarese) e anche Romano, che pure in un primo momento aveva affermato di averla assunta al Confidi su semplice richiesta di costei, ha comunque ammesso di essere a conoscenza della relazione, sostenendo anzi di avere intensificato i rapporti con l'ufficiale proprio perché egli frequentava la sua dipendente.

Nella conversazione del 4.8.2014 tra Orfanello e Romano emergeva che il primo discuteva anche delle rivendicazioni contrattuale della donna con l'imprenditore e nel contesto concordavano sul fatto che costei era stata assunta anche in ragione della loro relazione.

Quando il 23.12.2015 alla Tirrito venne comunicato il licenziamento, Romano non era più presidente di Confidi e nelle conversazioni intercettate subito dopo emergeva che Orfanello Io indicava come il suo punto di riferimento per le questioni lavorative della compagna. La stessa Tirrito in un sms inviato ad Orfanello il 3.1.2016 scriveva che lui l'aveva fatta assumere al Confidi e in una telefonata tra lei e la sorella Marilena Immacolata del 21.2.2016 sottolineava che quando era "zita con Ettore" traeva da questa condizione molti motivi di riguardo, ai quali ora non poteva più accedere. Romano, che inizialmente (nel verbale del 26.9.2015) aveva dichiarato che l'assunzione della Tirrito a Confidi era scaturita da una richiesta della donna da lui già conosciuta come sua dipendente nel supermercato, in un successivo interrogatorio del 18.7.2016 aveva più attendibilmente riferito la vicenda.

La relazione tra Orfanello e la Tirrito era già iniziata quando la donna lavorava come cassiera e l'ufficiale aveva chiesto a Romano se potesse spostarla in un ufficio amministrativo, sia perché lo considerava un impiego più dignitoso sia perché la sua gelosia Io induceva a pensare che alla cassa costei potesse essere oggetto di attenzione da parte di altri uomini.

Romano ammetteva anche che le continue visite di Orfanello al supermercato gli creavano imbarazzo perché era norma di comportamento per i suoi dipendenti, da lui stessa impartita, di non ricevere visite di amici e parenti sul luogo di lavoro.

Romano allora aveva proposto a Orfanello l'assunzione al Confidi dove già era stata assunta Giuliana Ardizzone.

Su questa assunzione (della quale più diffusamente si parla in relazione alle imputazioni a carico di Gianfranco Ardizzone) è emerso che il padre di Giuliana Ardizzone, comandante provinciale della Guardia di Finanza, si era rivolto a Venturi per chiedergli se avesse la possibilità di far lavorare la figlia e costui l'aveva reindirizzata a Romano.

Romano l'aveva assunta al Confidi, ma siccome Montante, "il quale voleva avere sempre la paternità di tutte le cose" (così testualmente lo stesso Romano), aveva appreso della stipula del contratto di lavoro a cose fatte, aveva manifestato un forte malumore.

Per questo il presidente di Confidi, prima di procedere all'assunzione della Tirrito, aveva pensato bene di evitare analoghi incidenti e aveva detto ad Orfanello che ne avrebbe parlato prima con Montante; ma Orfanello gli rispose che non ce n'era bisogno perché lui stesso avrebbe provveduto a parlarne con l'imprenditore di Serradifalco.

Qualche mese prima dell'assunzione della Tirrito, Montante aveva avvicinato Romano alla Camera di commercio e gli aveva detto che c'era una signora che lui non conosceva ma che gli era stata segnalata da Palermo, da un alto ufficiale della Guardia di Finanza, affinchè fosse impiegata al Confidi; non fece il nome di Orfanello.

Romano acconsentì e procedette, senza dire null'altro a Montante circa i suoi precedenti colloqui con Orfanello.

Il gup traeva elementi di convincimento sulla piena credibilità di questo intervento di Montante in favore della Tirrito dalle ampie risultanze ricavabili dalle intercettazioni delle conversazioni tra Orfanello e Saccia del 25.1.2016 in cui il primo dava conto della sua vicinanza incondizionata all'imprenditore e sottolineava anche come nella conversazione del 5.2.2016 Orfanello manifestasse il rammarico per non avere chiesto a Montante di trovargli una buona collocazione lavorativa al di fuori della Guardia di Finanza quando ancora l'imprenditore era in auge. Inoltre, nella conversazione con la Tirrito del 26.12.2015, Orfanello la invitava, dopo il licenziamento da Confidi, a tornare a lavorare nei supermercati alle dipendenze di Romano in attesa che Montante superasse il momento di difficoltà derivante dalle indagini a suo carico ("i guai finiranno pure per lui ... cerchiamo di sopravvivere Rosaria... . ") .

Orfanello aveva tra l'altro ottenuto utilità da Romano, quando egli era stato sospeso dal servizio in conseguenza di un provvedimento cautelare a suo carico per una condanna non definitiva nell'ambito di un procedimento penale che lo aveva visto imputato di tentata induzione indebita.

Nei mesi di febbraio-marzo 2015 su input di Romano, Orfanello era stato assunto "in nero" alle dipendenze di una società di Natale Scrima (la S.A.S. Detective Scrima) quale responsabile della sicurezza presso i supermercati Carrefour di Palermo, come si ricava dalle conversazioni telefoniche tra Io stesso Orfanello e Romano il 12.1.2015 (nella quale l'imprenditore che aveva da poco acquistato la catena Carrefour Io rassicura sul fatto che può stare "nella pace"), dagli scambi di sms tra i due (in cui Orfanello si compiace con Romano del fatto che si parla bene di lui "nei carrefour"), dalla loro conversazione del 17.9.2015 (in cui si parla espressamente del lavoro di security di Orfanello a Palermo in attesa che si risolvano le sue vicende giudiziarie) e da quella tra Orfanello e Francesco D'Aquila del 7.12.2015 (in cui si parla di un intervento ben riuscito per bloccare un rapinatore in un supermercato).

Lo stesso Romano nelle sue dichiarazioni ha poi confermato di essere intervenuto in favore di Orfanello per fargli ottenere quel lavoro.

II gup ricavava ancora dalle intercettazioni seguite al licenziamento della Tirrito da Confidi elementi di prova in ordine al fatto che Romano le prometteva la riassunzione, cercando di fare in vari modi pressione sui nuovi vertici dell'ente.

Lo stesso Orfanello cercava di intervenire su Vincenzo Fiorino, il nuovo presidente di Confidi, per trasmettergli messaggi di malcontento, latamente intimidatori, come ad esempio nella conversazione da lui intrattenuta con Angelo Rossi, genero di Fiorino, in data 28.4.2015, nel corso della quale affermava senza termini che quell'imprenditore si era comportato come uno stupido mettendosi contro lo stesso Orfanello, che aveva comandato il nucleo di polizia tributaria per sette anni e che sarebbe potuto tornare.

Nella ricostruzione delle condotte di asservimento della propria funzione da parte di Orfanello in favore di Montante, di Romano e del loro gruppo, questa conversazione veniva valorizzata dal gup perché segnalava la propensione di Orfanello a strumentalizzare l'uso delle sue prerogative nei confronti degli imprenditori per danneggiare chi gli si metteva contro e favorire chi lo compiaceva.

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