- Per la campagna che la porterà a sfidare Macron nel ballottaggio per l’Eliseo, Marine Le Pen ha scelto lo slogan “femme d’État”, donna di stato, sfruttando apertamente la sua immagine femminile.
- La figura di paladina dei diritti delle donne pare funzionale soprattutto al processo di “dédiabolisation” del suo partito, e a chiudere il gap di genere nel suo elettorato, mentre rafforza nella candidata il profilo dell’outsider.
- Ma il fattore populista spinge Le Pen a utilizzare l’agenda dei diritti delle donne principalmente come arma della storica battaglia anti-islamista e contro l’immigrazione, in un’espressione esemplare di «femonazionalismo».
Il femminismo di Marine Le Pen è l’altra faccia della sua xenofobia

21 aprile 2022 • 17:33Aggiornato, 21 aprile 2022 • 18:18