- Quando la mia amica Alessia Rizzetto, pierre di chef stellati, hotel a cinque stelle e ristoranti da perdere la testa m’invita, non dico mai di no. Come stavolta in Sardegna, per l’apertura del Meraviglioso, ristorante nella piazzetta della Promenade du Port di Porto Cervo, dove più che a mangiare si pensa a cantare e muovere in aria i tovaglioli.
- «Sei mai stato in Guatemala?», chiede Nicola Savino a Carlo Cracco. E lui: «Sì, e ho scoperto che un mio avo lì faceva l’orafo. Ecco dov’è la parte ricca della famiglia». Dopo questo sarei stata già sazia alla cena organizzata per una trentina di ospiti dal rum Zacapa nel ristorante di Cracco in Galleria, con menù ispirato al Centro America.
- odio essere festeggiata. C’è qualcuno che è mai riuscito a sottrarsi a Carlo Cracco? Io non sono tra quelli, e ho pure soffiato sulle candeline.
Se c’è una cosa che non sopporto è viaggiare in auto da sola. Così l’altro giorno ho offerto un passaggio sull’app Bla Bla Car – dove sono ambasciatrice e ho 40 recensioni di cui vado fiera – e ha risposto Fabrizio, 31 anni, veterinario. E mentre all’entrata in autostrada, con entusiasmo, mi preparavo a chiedergli una consulenza sui vaccini della leishmaniosi – ho un cane - lui ha citato Gaber: «Non ho paura di Berlusconi in sé, ma del Berlusconi che è dentro di me». E poi ancora: «Come diceva Gaber, la libertà è partecipazione».
Mentre ero al telefono con mia madre – conversazione durata mezz’ora in cui io emettevo solo monosillabi – il passeggero ha cominciato a leggere Il Pigmalione di George Bernard Shaw, storia di un professore di fonetica che per scommessa prova a far sposare bene una popolana con l’aiuto dell’accento. Quanta attualità in un testo del 1912, avrebbe detto il mio professore di italiano che amava l’autore premio Nobel.
Mentre parlava, il veterinario diretto al Lido di Camaiore, a tratti sembrava Piero il protagonista di Ovosodo di Virzì. E quando mi ha lasciato un biglietto scritto di suo pugno col titolo del film che mi consigliava – Paterson di Jim Jarmusch con Adam Driver – a tratti ho pensato che fosse stato l’ufficio stampa di Bla Bla Car a mandarmelo in modo occulto.
Già anni fa l’avevo pensato, quando avevo offerto il mio primo passaggio sulla mia 500, nella tratta Isola d’Elba-Milano. Si era presentato all’appuntamento un ragazzo che aveva vinto la fascia de Il più bello d’Italia. Certo, meno intellettuale del veterinario ma per un po’ c’eravamo scritti anche su WhatsApp e lo avevo aiutato per un provino al Grande Fratello.
Tovaglioli in aria
Quando la mia amica Alessia Rizzetto, pierre di chef stellati, hotel a cinque stelle e ristoranti da perdere la testa m’invita, non dico mai di no. Come stavolta in Sardegna, per l’apertura del Meraviglioso, ristorante nella piazzetta della Promenade du Port di Porto Cervo, dove più che a mangiare si pensa a cantare e muovere in aria i tovaglioli.
Non credevo di essere adatta, e invece l’ugola d’oro che è in me ha prepotentemente preso la scena e già ci tornerei. Il ristorante è su tre piani, e se nella terrazza cucina lo chef stellato Berton, al piano inferiore c’è persino una stanza insonorizzata adibita a karaoke che io ho usato per una diretta Instagram con l’attore Matteo Paolillo e posso dire di averla collaudata.
Un sogno per gli appassionati della materia per cui va ringraziato quel pazzo geniale di Andrea Baccuini – chi lavora nello spettacolo sa chi è – con l’imprenditore edile Giacomo Sonzini, che già in montagna, a Courmayeur, avevano aperto il Super G, che già dal nome promette gioie.
La vacanza di Cossiga
«Meglio postare le foto di vacanza una volta che sei già a casa. Lo fanno tutti gli influencer per evitare che i fan li inseguano», dice un amico esperto dei social. Non hanno questo problema al Resort Due Lune di Puntaldia dove alloggio, definito dal pierre della moda Matteo Ausano «quiet luxury».
Che nel gergo degli addetti ai lavori sta per: «Non è un posto per influencer». Qui la famiglia Fumagalli negli anni Ottanta ha costruito case e albergo che ancora oggi, dopo la dipartita del capostipite Peppino, sono in mano al figlio Beppe e alla figlia Carolina.
Non amano farsi pubblicità ma io non ho resistito a chiedere informazioni a fonti insospettabili.
Così ho scoperto che la spiaggia era tra le preferite di alcuni ex presidenti del consiglio, da Francesco Cossiga a Mario Draghi, è stata avvistata qui Ornella Vanoni e ancora oggi è frequentata da famiglie storiche come i Loro Piana. Insomma, quiet luxury dove nessuno fa foto o parla al telefono, ma domandati sempre chi è la tua elegante vicina di ombrellone.
La torta di Cracco
«Sei mai stato in Guatemala?», chiede Nicola Savino a Carlo Cracco. E lui: «Sì, e ho scoperto che un mio avo lì faceva l’orafo. Ecco dov’è la parte ricca della famiglia». Dopo questo sarei stata già sazia alla cena organizzata per una trentina di ospiti dal rum Zacapa nel ristorante di Cracco in Galleria, con menù ispirato al Centro America.
Tanto ero inerme per colpa dell’alcol, che a un certo punto Rosa, moglie dello chef e amica di lunga data, ha fatto intonare l’happy birthday con torta a sorpresa. Per me, che odio essere festeggiata. C’è qualcuno che è mai riuscito a sottrarsi a Carlo Cracco? Io non sono tra quelli, e ho pure soffiato sulle candeline.
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