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Galli della Loggia rimarcava giorni fa sul Corriere della Sera il fatto che «immigrati di seconda generazione, dunque nati in Italia», si erano resi protagonisti di manifestazioni anti-israeliane e di slogan antiebraici.
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Per Galli esistono dei “marker antropologici” fatali, secondo i quali nulla della natura umana può cambiare: esiste un’essenza delle persone che diviene il loro destino.
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Sappiamo quale tragedia può venir fuori dal fissare giovani e adolescenti in una loro essenza (presunta) originaria e immutabile. Se alcuni giovani si sono resi protagonisti di queste manifestazioni – e ciò rimane certamente da condannare – forse la radice va ricercata nella cultura oggi ancora esistente in Italia.
È stata la scuola a renderci italiani, non la famiglia

28 maggio 2021 • 13:16Aggiornato, 09 ottobre 2024 • 17:06