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La rinascita delle regioni nel vuoto delle ideologie

Luca Zaia (LaPresse)
Luca Zaia (LaPresse)
Luca Zaia (LaPresse)
  • Anche grazie al Covid-19, le regioni hanno acquisito un ruolo che non avevano mai avuto in cinquant’anni di storia.
  • In realtà non si è manifestata una maggiore efficienza delle macchine amministrative regionali, né una maggiore efficacia delle decisioni prese. Il successo deriva forse dalla necessità di avere “rassicurazioni” locali, durante la pandemia.
  • L’identità territoriale sembra che arrivi prima delle passioni politiche. La spinta regionalista sembra in sintonia con il populismo territoriale.

L’istituto regionale è il vero vincitore di queste elezioni. Certo, i voti e la vittoria sono appannaggio di Luca Zaia e Vincenzo De Luca, di Eugenio Giani e di Giovanni Toti, di Michele Emiliano e di Francesco Acquaroli, ma le regioni si sono conquistate un ruolo nella politica italiana (e nella pubblica opinione) che non avevano mai avuto nel corso di 50 anni di esistenza. Il Covid-19 ha dato loro la consacrazione definitiva. Oggi le regioni e i loro presidenti assurgono ad un protagonismo qua

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