Negli Usa il popolo, abbagliato da un’alleanza “interclassista” segue, come i topi di Hamelin il pifferaio, una coalizione di ricconi che rigetta la complessità della democrazia; esso anela a un passato idealizzato, mai esistito e sarà abbandonato al fiume.
Al rozzo Donald Trump, abile a leggere i segni del tempo, si affianca Elon Musk che – troppo impulsivo neofita forse per effetto dei noti ausili chimici – insulta a raffica, dopo il cancelliere tedesco e i nostri giudici chissà chi altro.
Va al potere, con Trump, chi rifiuta ogni regola finanziaria e commerciale; in economia e in politica varrà solo la forza, cui è meglio che i deboli si chìnino, per non assaggiare – e in Italia quasi ci siamo – i mezzi rudi di chi ne ha il monopolio legale.
Suona il piffero una coalizione per cui è solo un intralcio il capitalismo democratico, esperimento di grande successo anche se a tanti marxisti “duri” parve solo il maquillage degli interessi capitalistici. Troppi scordano che esso ha portato in Europa benessere, libertà e sviluppo civile nuovi; i pifferai vorrebbero archiviarlo travestendo da capitalismo il loro nuovo feudalesimo, libertario ma illiberale, perché ostile ai contrappesi istituzionali.
Dietro Trump e Musk
Dietro Trump e Musk scalpitano altri grandi interessi, contrari alle sagge politiche di Joe Biden per ridar forza ai sindacati – svuotati da decenni, solo in parte rilanciati da Barack Obama – e per sgonfiare gli oligopoli; questi han contribuito ad aumentare l’inflazione, come scrive Angus Deaton, Nobel per l'economia nel 2015.
Per questo, a presiedere la Federal Trade Commission Biden ha voluto Lina Kahn, che ha ben lavorato; ora l’oligopolio Big Tech ne festeggerà l’uscita. Via anche Gary Gensler, capo della Securities and Exchange Commission, paladino dei mercati ben regolati e bestia nera personale di Musk. Tali Authority, cruciali per correttezza e concorrenza, saranno svuotate; a guardia del pollaio sarà la volpe e le norme sulle banche saranno allentate, almeno fino alla prossima crisi.
La coalizione Creso
Non è detto che “Trump 2-La Vendetta” avvii una rivoluzione; questa, almeno finora è una rivolta, priva com’è di obiettivi unificanti. La rivoluzione la fece Margaret Thatcher nel Regno Unito; voleva distruggere la coesione sociale, ma agiva in base a principi generali e norme specifiche.
Alla testa della rivolta c’è la forza finanziaria e politica dei tanti Creso del mondo, muovendo dagli Usa di Trump & Co. con i loro Big Tech e fondi speculativi, i cui capi incassano, grazie a regimi fiscali insensati, ogni anno cifre “da legge Finanziaria”.
Essi sono stufi di pagare anche spiccioli di tasse per servizi pubblici che disprezzano, pur se vi ricorrono quando sono a grave rischio: la ricchezza non salva dalla morte neanche loro. Odiano la lentezza di metodi e riti della democrazia liberale che frena il loro piani; Creso, nuovo vitello d’oro, coglie il magico momento in cui il popolo gli si getta adorante ai piedi.
I grandi conflitti d’interesse del magnate Musk stanno oltre Tesla, nel monopolio commerciale dello spazio, base della sua personale politica estera, ma la convivenza fra egolatri potrebbe non durare a lungo; altri vorranno scalzarlo dal posto d’onore e i senatori repubblicani potrebbero avere un soprassalto di dignità.
Business e politica
La coalizione, ostile a ogni principio, reggerà finché quei variegati interessi saranno compatibili; non si sa quando si romperà, né cosa accadrà, ma intanto essa vuole seppellire la democrazia liberale e il «capitalismo ben temperato» che l’ha ben servita (copyright Romano Prodi). Il business trionfante si impadronisce della politica; per imbolsire del tutto i topi sta manovrando, sui micidiali “social”, le leve della nuova intelligenza artificiale.
Esulano dal tema odierno gli enormi riflessi sulla Ue, baluardo democratico eretto su norme condivise, per ciò stesso invisa ai nuovi Creso, fra cui risalta il tenutario perenne del Cremlino. Vedremo se sarà all’altezza della sfida che essi le buttano contro; il piano Draghi non è la Bibbia, ma fa proposte serie, soprattutto sollecita indispensabili modifiche al suo governo istituzionale, per le quali il tempo si fa breve.
In Italia la rivolta sconvolgerà destra e sinistra, magari rilanciando idilli giallo-verdi; agli adoratori-adulatori di Musk, ai trumpiani domestici, di carriera e di complemento, sfugge forse il senso della rivolta, incompatibile per chi si richiama al “sociale” fin dal controverso simbolo. Auguri a Raffaele Fitto; chi cavalca la tigre spesso trasloca in fretta dalla schiena alla pancia.
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