- Viene da chiedersi, Matteo Salvini si è accorto che siamo a novembre 2022?
- Dove ha vissuto in questi tre anni?
- Ogni giorno sferra slogan stantii su flat tax, immigrati, condoni, tetto al contante, come se fossimo ancora nel 2019 e al suo 40 per cento.
Viene da chiedersi, Matteo Salvini si è accorto che siamo a novembre 2022? Dove ha vissuto in questi tre anni? Solo due mesi fa il leader della Lega ha preso la mazzata dell’8,9 per cento alle elezioni politiche e nonostante non si scorgano all’orizzonte segni di ripresa, il suo leader si comporta come se fosse lui il trascinante presidente del consiglio.
Ogni giorno sferra slogan stantii su flat tax, immigrati, condoni, tetto al contante, come se fossimo ancora nel 2019 e al suo 40 per cento.
Quanto potranno durare le sue litanie quotidiane su temi marginali che agli italiani non interessano affatto?
E’ stato sulla cresta dell’onda per meno di un anno. Il suo è stato un crollo vertiginoso e ora, senza il minimo senso del ridicolo, si ritrova come quei mitomani che si mettono ancora il cappello da Napoleone e la mano al ventre in ricordo dei cari bei vecchi tempi.
Un po’ come Donald Trump che si ricandida per il partito repubblicano come nulla fosse o il nostro Silvio Berlusconi che ha sparato scintille nella formazione del governo. Astri di riferimento con quei trenta, quarant’anni di più.
Si parla tanto delle difficoltà del Pd ma anche la Lega non sembra godere di ottima salute. L’unica differenza è che si è coalizzata e quindi governa. Il dopo Salvini è una via complessa da percorrere.
Chi potrebbe aspirare alla segreteria? Luca Zaia? Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti? Non è detto che buoni amministratori siano anche bravi leader.
La Lega si è impantanata nell’estate del 2019 e non è più riuscita a rialzarsi. Dopo aver fatto cadere il governo, ha iniziato a perdere consensi e non ha più trovato una linea. Continua a insistere su vecchie battaglie come se si trovasse in una bolla temporale.
I problemi del momento sono la crisi energetica e l’inflazione. Siccome il governo non ha la più pallida idea di come fronteggiarli, preferisce buttare un po’ di fumo negli occhi.
Al momento serve solo a Giorgia Meloni che continua a crescere nei sondaggi ma gli italiani, sia di sinistra che di destra, devono fare i conti per come arrivare alla fine del mese e molto presto non saranno tanto contenti di sentir parlare di rave e navi Ong.
D’altronde la destra ha vinto le elezioni con le sparate e il sostegno dell’opposizione, non certo con programmi validi e ora i nodi stanno sfiorando il pettine. Che cosa succederà nelle prossime settimane?
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