- Dopo il circo vergognoso della campagna elettorale, l’opposizione sembra ancora preferire la ridicola battaglia interna piuttosto che fronteggiare la destra.
- Se sommiamo le percentuali di chi ha votato contro la destra a una bella quota dei delusi che a votare non ci sono proprio andati, è evidente che la maggioranza degli italiani non sta con il governo di Giorgia Meloni.
- Che cosa stanno aspettando a rappresentarli, i partiti che si ritrovano ancora spezzettati nei vari orticelli?
Dopo il circo vergognoso della campagna elettorale, l’opposizione sembra ancora preferire la ridicola battaglia interna piuttosto che fronteggiare la destra.
C’è un’enorme fetta di elettori progressisti che non vede l’ora di poter stare ancora con orgoglio a sinistra, contro le disuguaglianze, per la difesa dei diritti, la modernizzazione del paese, la transizione ecologica.
Se sommiamo le percentuali di chi ha votato contro la destra a una bella quota dei delusi che a votare non ci sono proprio andati, è evidente che la maggioranza degli italiani non sta con il governo di Giorgia Meloni.
Che cosa stanno aspettando a rappresentarli, i partiti che si ritrovano ancora spezzettati nei vari orticelli? Per Giuseppe Conte e Matteo Renzi attaccare Letta è sembrato fino ad oggi lo scopo primario come se il problema di questo paese fosse il Pd e non la destra.
Dal canto suo il Pd non parla, subisce e progetta di avere un nuovo leader a marzo. Mi raccomando, fate con calma. Si capisce che per fare un congresso con delle discussioni serie occorre tempo ma è passato un mese dalle elezioni e ancora non hanno fatto nulla. Il Partito democratico sembra completamente perso, non trova il coraggio. Deve rintracciare al più presto idee chiare e nuove, che diano speranza ai suoi elettori, deve trovare la capacità di parlare con gli altri partiti e compattare l’opposizione. Le differenze tra il Pd e i Cinque stelle sono molto più sottili rispetto alla coalizione di governo.
Eppure il primo obiettivo che doveva essere quello di presentarsi uniti per le elezioni nel Lazio sembra già fallito e si perderà anche l’ennesima regione governata insieme per anni con i Cinque stelle.
C’è qualche speranza per le elezioni del Parlamento europeo di Bruxelles nel 2024 perché lì non serve essere coalizzati, e sarà un segnale importante capire quanti voti prenderanno. Il pericolo dell’estrema destra alla guida del paese non è solo quello simbolico dei riferimenti al fascismo ma quello concreto dei disastri che farà per l’economia. Davanti a un paese che sta vivendo la peggiore crisi degli ultimi decenni, come prima proposta hanno espresso la volontà di alzare il limite del tetto dei contanti. Sul serio?
La luna di miele di Giorgia Meloni e del suo governo prima o poi finirà e, da come sono partiti, la fine non sembra tanto lontana. A quel punto, sarà necessario farsi trovare preparati.
© Riproduzione riservata