Chi invoca una nuova aria alla Mani Pulite rischia di cadere in una illusione ottica. La fiducia popolare nella magistratura non è quella di trent’anni fa. In Liguria come a Bari, questi eventi creano più problemi tra le forze politiche alleate che nel rapporto con gli elettori. Il centrodestra mostra crepe: tra chi chiede le dimissioni di Toti e chi auspica una sua resistenza
Chi invoca una nuova tangentopoli rischia di cadere in una illusione ottica. Leggere le intercettazioni e le ricostruzioni dell’inchiesta ligure veicola senza dubbio l’impressione che a Genova esistesse un legame tra politica e imprenditoria quantomeno poco trasparente e sano, ma ciò non significa che gli arresti avranno conseguenze politiche capaci di saltare dal contesto locale a quello nazionale. E ciò per una serie di motivi.
Il primo è che l’opposizione non ha una gran leva politica per attaccare la presunta corruzione del centrodestra a Genova visto che di recente si è trovata invischiata in una inchiesta di simile fattura in Puglia, con una cascata di dimissioni, e dunque il Pd non sembra poter cavalcare la questione morale.
Ci prova Giuseppe Conte a dare la carica contro la maggioranza ma il Movimento 5 Stelle, oramai evoluto in forza istituzionale e di governo, non è più quello di una decina d’anni fa quando era fondato tutto sull’antipolitica e sull’anticorruzione. Anzi oggi, sul piano della comunicazione, il Movimento 5 Stelle sembra più efficace quando imbraccia battaglie assistenzialiste e ambientaliste, come il reddito di cittadinanza e il Superbonus.
In termini più generali, nel paese non sembra soffiare in questo momento un vento di delegittimazione della classe politica tale da mettere in crisi i partiti di governo. Non siamo nel 1992 e nemmeno nel 2011-2013.
Il secondo motivo risiede nella scarsa fiducia che gli italiani, soprattutto quelli che votano a destra, hanno nei confronti della magistratura. Il potere giudiziario ha attraversato anni difficili tra scandali, lotte fratricide e una politicizzazione disordinata che è diventata palese a tutti. Aver fatto scattare gli arresti ad un mese dalle elezioni europee dopo anni d’indagine non aiuta gli inquirenti a schivare l’accusa di politicizzazione.
Tuttavia, la magistratura di oggi è un potere temibile per la politica ma molto più debole rispetto a decenni fa. Secondo un sondaggio di SWG di fine 2023, la fiducia nella magistratura è passata dal 54% del 2011 al 47% del 2023. La magistratura è un contro potere che influenza la politica? Il 31% degli italiani ne è convinto, ma la risposta affermativa sale al 64% quando lo si chiede agli elettori di destra.
Ciò a dimostrazione che sul piano della legittimazione popolare la magistratura non è messa meglio della politica e che gran parte degli elettori di destra considerano le inchieste viziate da un pregiudizio ideologico dei magistrati inquirenti. Quali possono essere allora le ripercussioni del caso ligure? Come osservato anche nelle inchieste di Bari questi avvenimenti creano più problemi tra le forze politiche alleate che nel rapporto con gli elettori.
Il centrodestra mostra già delle crepe: tra chi chiede le dimissioni di Toti e chi auspica una sua resistenza, tra chi si schiera col garantismo e chi invece, pur nel silenzio, crede nella colpevolezza della politica.
Sono divisioni tra i partiti, Forza Italia difende Toti mentre Fratelli d’Italia punta alle dimissioni, ma anche dentro i partiti, la voce forte e chiara contro la politicizzazione della magistratura del ministro Crosetto è l’unica che si leva in Fratelli d’Italia.
L’inchiesta può pertanto condurre alla caduta della giunta Toti e a nuove elezioni in cui il centrodestra rischia di perdere la regione Liguria, ma da qui a prevedere effetti nefasti sul voto delle europee o sulla tenuta del sistema politico ce ne passa.
Di certo le ripercussioni giudiziarie possono rendere più difficile la convivenza tra alleati, ma questa sarà comunque messa alla prova dai risultati elettorali. E a proposito di questi bisognerà tenere un occhio sulla partecipazione al voto, spesso gli scandali giudiziari generano una disillusione che si traduce in astensione più che in ribaltoni elettorali.
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