- Nel primo trentennio della Repubblica (1946-1976) la decisione di non votare rifletteva fondamentalmente estraneità e lontananza dalla politica, generata anche della mancanza delle risorse intellettuali e degli stimoli necessari a partecipare.
- La differenziazione più evidente tra il trentennio di alta partecipazione (1946-1976) e il ventennio successivo caratterizzato da un declino dei votanti (1979-1999) è, infatti, rappresentata proprio dal differente grado di partecipazione e dalla declinante capacità mobilitazione dei partiti.
- La partecipazione elettorale è stata sempre meno stimolata da partiti in netto arretramento in termini di radicamento territoriale e sociale e penalizzata sia da un generale invecchiamento della popolazione sia da una crescita della mobilità lavorativa e di studio generatrice a sua volta di un significativo «astensionismo involontario».
Astensionismo, l’Italia è diventato il paese degli elettori intermittenti

10 settembre 2022 • 21:20