- La Giornata internazionale dei diritti della donna è, ogni anno, l’occasione per portare allo scoperto le contraddizioni strutturali, le urgenze politiche, ma anche la rabbia delle “senza-potere”.
- Come nell’8 marzo del 1945, anche oggi c’è un paese da ricostruire. E prima ancora, ci sono centinaia di migliaia di donne che vanno protette dalla catastrofe della crisi, dalla minaccia della povertà.
- Non si tratta di donne che «escono» dal mercato del lavoro, ma di donne che sono espulse, cacciate fuori, a causa delle diseguaglianze profonde che attraversano l’intera società, dalla famiglia al mondo produttivo.
Quella dell’8 marzo non è una storia di vittime ma di riscatto

08 marzo 2021 • 07:00Aggiornato, 08 marzo 2021 • 12:36