Quando la Ue progettò l’”Unione economica e monetaria” tenne fuori la finanza, perché ogni stato vuole che i risparmi dei suoi cittadini restino al suo interno; l’esclusione vige ancora a 25 anni dall’avvio dell’euro. Per superare tale eccezione, nociva al mercato unico, 10 anni fa Bruxelles lanciò la Capital Markets Union (Cmu), che però è tuttora ferma ai nastri di partenza. La presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, sostiene di dare alla Cmu priorità massima: ma le parole non contano se sono smentite dai fatti.

Da Commerzbank in poi

Da settembre scorso le banche sono in un vortice, non solo in Italia; ecco un rapido bignamino per chi va di fretta. A Berlino il governo, in uscita da Commerzbank, ne vende una quota a Unicredit, poi però si oppone ai suoi progetti di integrare Commerzbank con la controllata tedesca Hvb. Il nostro governo progetta un terzo polo sovranista; parte vendendo quote di Mps al duo Caltagirone-eredi Del Vecchio, per poi lanciare insieme a loro e a Banca Bpm un’offerta di scambio su Mediobanca, l’arma “fine di mondo”. Mirano a toglierle il controllo di fatto di Generali.

Unicredit mette i bastoni fra le ruote al terzo polo con un’offerta di scambio su Bpm e il governo italiano arriva al ridicolo di opporsi con la singolare tesi che Unicredit sarebbe una banca tedesca; per una volta che una banca italiana si lancia all’estero, riceve un bell’aiuto da Roma.

Unicredit poco dopo compra il 4 per cento di Generali, diventando l’ago della bilancia sulla compagnia: l’offrirà forse su un piatto d’argento al terzo polo, meno probabile che sostenga Mediobanca nella compagnia. Il duo Caltagirone-Del Vecchio, ansioso sul risparmio nazionale, si oppone a una joint venture fra Generali e la francese Natixis nel risparmio gestito: via i Galli dal Campidoglio! Il governo sarà di nuovo riconoscente; già ha scritto su misura di Caltagirone una norma per impedire al consiglio di amministrazione uscente di presentare una propria lista per l’assemblea, un successo per il duo, ma il mercato non apprezza affatto. Da ultimo Banca popolare Emilia e Romagna lancia un’offerta “domestica” sulla Popolare di Sondrio.

Un delicato ossimoro

Il settore bancario europeo resta segmentato perché lo vogliono gli stati, eppure nessuna norma vieta aggregazioni fra banche di stati membri. Autorizzarle spetta alla Banca centrale europea (Bce), dove siedono i rappresentanti delle banche centrali nazionali, che non amano tali aggregazioni. Queste banche centrali sono un delicato ossimoro, essendo indipendenti dal governo, cui in democrazia devono rispondere; anche la politica ha l’horror vacui.

Il funzionamento di banche e mercati non è affare solo tecnico; è vitale per una grande entità politica ed economica. La segmentazione invece vieta la nascita di grandi operatori europei capaci di sottrarsi al monopolio Usa, montando grandi aggregazioni societarie e servendo gli stati; lo dicono i rapporti chiesti dalla Ue, di recente a Mario Draghi e a Enrico Letta. Così tali operatori non nascono, ne soffrono i cittadini perché la Ue cresce meno quando il suo interesse cede a quello degli stati; i governi non vogliono proteggere i risparmi ma solo tenerli sotto controllo, per questo scende in campo il nazional governo. Decidere non spetta ai governi, ma agli azionisti e, al di sopra, a Bce e direzione Antitrust della Commissione. Sui mercati finanziari però vigilano ancora le autorità nazionali (per noi la Consob), altro grande ostacolo alla Cmu.

Mentre Ursula von der Leyen e Christine Lagarde, presidente Bce, biascicano la mesta litania della Cmu, sulla Ue s’abbatte, con Trump, la tempesta perfetta. Giorgia Meloni vorrebbe mediare fra lui e Bruxelles, dove però è all’opposizione; neanche in politica puoi avere una cosa e l’opposto. La Cmu è ferma per piccole gelosie fra stati, nani nel contesto mondiale; senza grandi leader, i nani, anziché issarsi sulle spalle dei giganti che ci han dato l’attuale Ue – Monnet, Adenauer, De Gasperi – ne disfano l’eredità.

Stati fondatori

Solo lavorando insieme i tre grandi fondatori, Francia, Germania e Italia, possono vincere le gelosie; se i primi due per un po’ non avranno governi stabili, noi ora stabili siamo, ma contro la Cmu. Solo una mossa impensabile potrebbe svegliare l’Europa, magari uno storico “grande disegno” dei presidenti Sergio Mattarella, Frank-Walter Steinmeier ed Emmanuel Macron.

Se nella tempesta Trump non emerge una guida sicura per la Ue, non emergerà mai. Qui o l’Europa si fa o muore; gli omaggi verbali a Draghi e Letta sono fumo negli occhi.

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