- Quello che mi colpisce oggi, però, è l’idea che la semplicità sia qualcosa che possiamo definire con certezza, e dunque l’idea che quella promossa dalla Destra sia, in effetti, semplicità.
- Siamo sicuri che ciò che è semplice per te sia semplice anche per me?
- Immaginiamo un mondo in cui le donne non votano, non studiano, sono considerate esseri inferiori, fanno molti bambini, non si lamentano, cucinano, lucidano le scarpe del marito… Questo mondo può apparire abbastanza semplice agli uomini. E lo capisco. Ma non appare semplice alle donne, non a quelle non masochiste.
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Leggo che la Destra ha vinto perché la vera novità, oggi, è riappropriarsi della semplicità. Lo ha scritto Walter Siti, ma in forme diverse si tratta di un pensiero condiviso da molti, e che sembra condivisibile, o quantomeno logico.
La Sinistra ormai da anni è diventata il luogo dei discorsi troppo sofisticati, e la Destra ha conquistato la quota di mercato della genuinità. Ha conquistato il mondo elementare: il cibo semplice, i bisogni comprensibili, il maschio, la femmina, il tempo che fu.
Non è la prima volta che affrontiamo questo ragionamento, tre anni fa c’è stata l’estate del Papeete e di Salvini che mangia cose, poi la parentesi della pandemia col suo ritorno all’essenziale.
Prima ancora avevamo riflettuto su Trump (“È stupido!”) e sulla Brexit (la semplicità è un’isola col mare intorno).
Da alcuni anni si analizzano i populismi e la nostalgia, pagine sono state scritte sul desiderio di un mondo che non esiste più, e che in molti casi forse non è mai esistito, perché i nostri nonni tanto felici non erano. O insomma non sempre. Ma vai a sapere.
La memoria, del resto, è il contrario della nostalgia, e nessuno fa esercizi di memoria.
La semplicità, poi, si contrappone alla complessità. Tempo fa ho scritto di complessità, mi piace pensare che vada di moda perché anzitutto è una parola con un bel suono che riempie la bocca. Funziona a destra e a sinistra, è stata la parola di chi cercava giustificazioni per Vladimir Putin.
Quello che mi colpisce oggi, però, è l’idea che la semplicità sia qualcosa che possiamo definire con certezza, e dunque l’idea che quella promossa dalla Destra sia, in effetti, semplicità.
Siamo sicuri che ciò che è semplice per te sia semplice anche per me?
Semplicità diverse
Facciamo un esperimento. Esageriamo e immaginiamo un mondo in cui le donne tornano a stare in casa a badare ai figli e alla famiglia, e gli uomini escono a lavorare e a conquistare il pianeta.
Un mondo in cui le donne non votano, non studiano, sono considerate esseri inferiori, fanno molti bambini, non si lamentano, cucinano, lucidano le scarpe del marito, se tradiscono vengono messe alla gogna dalla comunità, se vengono tradite devono far finta di niente.
Questo mondo può apparire abbastanza semplice agli uomini. E lo capisco. Ma non appare semplice alle donne, non a quelle non masochiste.
Facciamo un altro esperimento. Immaginiamo un mondo in cui (sempre esagerando) torniamo a non differenziare la spazzatura. Si butta tutto in un bidone, senza pensieri.
Questo mondo può apparire abbastanza semplice a tutti noi: una seccatura in meno. Ma naturalmente è il contrario della semplicità, perché sappiamo bene che certe scelte portano alla distruzione del pianeta. Generano complessità.
Qual è il problema? Forse il problema è la Fisica. Per via del secondo principio della termodinamica, fare disordine è sempre più facile rispetto a mettere in ordine.
Rovesciare un litro di latte sul pavimento richiede meno sforzo rispetto a pulire il latte versato.
Al secondo principio della termodinamica non si scappa. E forse dietro di esso si nasconde il complotto della semplicità e della complessità, che in verità sono entrambe discutibili e operano insieme per confonderci le idee. Parole molto delicate.
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