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Togliamo i fondi dell’8 per 1000 alla Chiesa cattolica se copre i preti pedofili

Faithful walk past Michelangelo's Pieta' at the end of a mass celebrated by Pope Francis on the occasion of the World Day of the Poor in St. Peter's Basilica, at the Vatican, Sunday, Nov. 13, 2022. (AP Photo/Gregorio Borgia)
Faithful walk past Michelangelo's Pieta' at the end of a mass celebrated by Pope Francis on the occasion of the World Day of the Poor in St. Peter's Basilica, at the Vatican, Sunday, Nov. 13, 2022. (AP Photo/Gregorio Borgia)
Faithful walk past Michelangelo's Pieta' at the end of a mass celebrated by Pope Francis on the occasion of the World Day of the Poor in St. Peter's Basilica, at the Vatican, Sunday, Nov. 13, 2022. (AP Photo/Gregorio Borgia)
Stefano Feltri
Stefano Feltri
14 novembre 2022 • 18:32Aggiornato, 14 novembre 2022 • 18:34
  • Ecco la soluzione al problema abusi, trattare le convenzioni per l’8 per 1000 come le concessioni pubbliche: al primo sgarro salta la concessione.
  • Al prossimo episodio analogo a quello di Enna, una volta arrivato a sentenza il processo, decade l’accordo con la Chiesa cattolica che perde non i 40.000 euro dati a don Rugolo, ma 1,1 miliardi di euro.
  • Se la Chiesa non capisce le ragioni dell’umanità, dello spirito e del dolore, sicuramente capirà quelle del conto economico.  

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Stefano Feltri
Stefano Feltri

Nato a Modena nel 1984. Ha studiato economia alla Bocconi con l’idea di fare il giornalista. Ha lavorato per la Gazzetta di Modena, Radio24, il Foglio, il Riformista e poi dal 2009 al Fatto Quotidiano, di cui è stato prima responsabile dell’economia e poi vicedirettore. Nell’estate 2019 si è trasferito negli Stati Uniti per lavorare e studiare alla University of Chicago - Booth School of Business, dove ha curato il sito ProMarket.org dello Stigler Center diretto dal professor Luigi Zingales. Ora è direttore di Domani.

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