- Oggi, con il suo 10 per cento, Giuseppe Conte non fa altro che essere l’uomo ‘contro’, continuando a minacciare, come in cerca di una vendetta personale. Perché?
- E’ chiaro che se i Cinque stelle lasciassero il governo, compirebbero un’azione disastrosa, sia per l’Italia che per loro stessi
- Oppure il suo narcisismo l’ha talmente offuscato da non avere più nessun interesse per il bene del Paese e gli basta un partitino sempre più scarno per soddisfare il suo gigantesco ego?
Dagli ultimi sondaggi il Movimento Cinque stelle è al minimo storico del 10 per cento. Eppure l’avventura al governo di Giuseppe Conte era cominciata con il 33 per cento dei voti. Poi ha scelto un’improbabile alleanza con la Lega e dopo un anno e mezzo ha rotto con la politica da spiaggia di Matteo Salvini.
Con la mediazione e la disinvoltura politica di Matteo Renzi, si è aperto il Conte II, un nuovo governo con il Pd.
L’alleanza Pd-5Stelle avrebbe potuto costruire molto, visto che a sinistra si erano aperte distese di praterie. Questo non è successo ma Conte ha comunque continuato a governare con il sorriso sulle labbra.
A gennaio 2021 Renzi fa saltare il governo per riaprire le danze. Sergio Mattarella chiama Mario Draghi che ci proietta verso il futuro.
Con Draghi i temi caldi da affrontare sono il PNRR, il lavoro, la pandemia, l’ambiente e le energie ecosostenibili. Draghi riesce nell’impresa di mettere tutti d’accordo. Stringe alleanze di ferro con Francia, Germania, Spagna, Stati Uniti e l’Italia diventa all’improvviso tra i Paesi più rispettati in Europa.
L’economia decolla, prima di essere frenata dalla guerra in Ucraina. Dopo tutte le difficoltà del governo giallo-verde e del governo giallo-rosso, i Cinque stelle sostengono il nuovo esecutivo. Sembra proprio il momento di lavorare compatti.
Se non fosse che sei mesi dopo Conte viene eletto leader del Movimento Cinque stelle (contro il parere di Beppe Grillo) e mostra di punto in bianco un nuovo volto: perde il rassicurante sorriso che l’aveva tanto caratterizzato nei suoi due governi.
Conte non lascia spazi a nessuno, vuole comandare. Alcune delle sue posizioni sono anche giuste, altre decisamente sbagliate. Si arriva così ai ferri corti con Luigi Di Maio e alla scissione del Movimento.
Oggi, con il suo 10 per cento, Conte non fa altro che essere l’uomo ‘contro’, continuando a minacciare, come in cerca di una vendetta personale. Perché?
E’ chiaro che se i Cinque stelle lasciassero il governo, compirebbero un’azione disastrosa, sia per l’Italia che per loro stessi.
Le minacce che sferzano tutti i giorni Draghi possono avere solo due motivazioni: l’avvocato sta fingendo per dare un contentino ai suoi mentre in realtà porterà a termine il mandato?
Oppure il suo narcisismo l’ha talmente offuscato da non avere più nessun interesse per il bene del paese e gli basta un partitino sempre più scarno per soddisfare il suo gigantesco ego? Purtroppo per l’Italia, sembra al momento vincere la seconda ipotesi.
Draghi ha già spiegato che non ci sarà mai un suo governo bis e Enrico Letta ha affermato che se il M5s lascia l’esecutivo non sarà pensabile un’alleanza alle prossime elezioni.
E quindi Conte pensa di consegnare il paese a una destra che ci porterà di nuovo all’angolo in Europa con il rischio di non ottenere nemmeno i soldi del Recovery Plan, per dei capricci?
Solo Beppe Grillo può impedire questa irresponsabile deriva.
© Riproduzione riservata