Swift sta registrando per una seconda volta i suoi primi sei album per via di una disputa con la sua ex etichetta discografica. Ora esce 1989 (Taylor’s Version), un enorme successo annunciato
Il 27 ottobre uno degli album di maggior successo della più grande star del momento compie nove anni. Ma è anche il giorno in cui viene alla luce di nuovo: stiamo parlando di 1989 (Taylor’s Version), la ri-registrazione del disco di Taylor Swift uscito nel 2014.
I fan che da anni cantano Shake It Off, da oggi avranno una nuova versione della loro hit preferita su cui ballare. E, per motivi di lealtà verso la cantante, con ogni probabilità abbandoneranno quella vecchia.
Swift vs Big Machine Records
Swift infatti sta ri-registrando i suoi primi sei album perché nel 2019 l’etichetta che ne possedeva i diritti (Big Machine Records, con cui la cantante aveva firmato un contratto nel 2006) è stata venduta a Scooter Braun, manager di vari musicisti, tra cui Kanye West, con cui Taylor Swift aveva avuto uno scontro molto pubblico e molto duro nel 2016, per una frase nella canzone del rapper Famous.
Secondo la ricostruzione della cantante, i master e i video che aveva prodotto prima di passare a Republic Records nel 2018 (con un contratto che invece le dava la possibilità di mantenere i diritti sulla sua musica) erano finiti nelle mani del manager senza che lei ne sapesse nulla (circostanza invece negata dall’ex proprietario di Big Machine Records, Scott Borchetta). Dal punto di vista di Swift, che ha dichiarato di aver tentato per anni di ricomprare i diritti dei suoi album, era inaccettabile che a possedere il suo lavoro fosse una persona che definiva responsabile di anni di «incessante e manipolatorio bullismo» nei suoi confronti.
Il riferimento è sempre alla lunga faida con Kanye West, cliente di Braun. Un ulteriore motivo di ostilità sta forse nella gestione da parte del manager della relazione tra un altro suo cliente, Justin Bieber, e Selena Gomez, a cui Swift è molto legata.
Swift ha parlato più volte apertamente della vicenda e diversi testi delle sue canzoni successive sono stati letti da alcuni come un riferimento a quanto successo con Braun (che nel frattempo ha a sua volta venduto il catalogo di Big Machine Records a Shamrock Capital). In My Tears Ricochet (Folklore) parla di «my stolen lullabies», le mie ninnananne rubate, e in It’s Time To Go (Evermore) si sente «He’s got my past, frozen behind glass, but I’ve got me», «lui ha il mio passato, congelato dietro a un vetro, ma io ho me stessa».
Il progetto di ri-registrazione
Ma, mentre le registrazioni degli album non appartenevano a Swift, in quanto autrice la cantante ha comunque mantenuto il diritto d’autore sulle composizioni. Trascorso un certo numero di anni ha quindi potuto cominciare a ri-registrare i suoi primi sei album: Taylor Swift, Fearless, Speak Now, Red, 1989, Reputation. Nel 2021 sono usciti Fearless (Taylor’s Version) e Red (Taylor’s Version), nel 2023 Speak Now (Taylor’s Version). Tutte le ri-registrazioni finora sono state arricchite di canzoni inedite e collaborazioni, per non dimenticare la versione da dieci minuti della ballata All Too Well di Red.
Anche se, come nota il New York Times, in passato i progetti di ri-registrazione di altri cantanti non hanno mai funzionato, gli album Taylor’s Version hanno ottenuto un enorme successo in classifica e di pubblico, facendo scivolare via dalla Billboard 200 chart le versioni precedenti dei dischi. Tutti hanno esordito al primo posto negli Stati Uniti e con un numeri di vendite progressivamente maggiori (291mila per Fearless, 605mila per Red e 716mila per Speak Now).
Il più grande?
Non è quindi difficile prevedere vendite ancora maggiori per 1989 (Taylor’s Version). Non solo per la parabola ascendente di Swift e per il rinnovato successo che le ha portato il suo monumentale Eras Tour, ora diventato anche un film.
1989 è l’album che contiene alcune delle hit più grandi della cantante, come Shake It Off, Bad Blood e Blank Space. Dopo che il suo precedente album, Red, era stato criticato perché giudicato da alcuni come difficile da classificare, 1989 segna la svolta pop dell’artista e le vale un Grammy come miglior album in quella categoria.
L’uscita della nuova versione va a chiudere un anno di enormi successi e guadagni per la cantante, che l’anno prossimo porterà il suo tour anche in Europa (con due date italiane).
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