Se l’immaginario di Francesco Guccini spaziava tra la via Emilia e il West, quello del film che torna a riunire la squadra-rivelazione di La Stranezza, spazia tra lo scrittore siciliano e il regista americano, per la riscoperta di un pezzo di storia sepolto, da riscoprire, senza retorica celebrativa. Illusione e disillusione, speranza e cinismo: sono le due anime del film e una chiave di lettura per l’oggi. Con Ficarra e Picone alla Sordi e Gassman
La contro-storia dei Mille tra Sciascia e Ford: “L’Abbaglio” è il Risorgimento che la scuola non mostra
15 gennaio 2025 • 19:45