- Avendo subito bullismo online a causa di un mio articolo sul fatto che tutti gli uomini dovrebbero essere femministi, ho scoperto l’esistenza e le molte ramificazioni del gruppo antifemminista The Red Pill.
- Il linguaggio, la distorta filosofia e la delirante narrazione del mondo di questi misogini telematici non si limita a produrre insulti e attacchi digitali. La pseudo-ideologia è infatti stata rivendicata da terroristi che, nell’ultimo decennio, hanno compiuto attentati mortali.
- Bisogna studiare e discutere il fenomeno della Red Pill Theory, perché i contenuti che produce sono pericolosi e perché lasciare un vuoto educativo significherebbe acconsentire a vederlo riempito da essi. Clicca qui per iscriverti gratuitamente alla newsletter e segui tutti i contenuti di Cose da maschi.
Estate 2019, su un forum incel scopro un post che parla di alcune persone, tra cui me. Con vari epiteti variopinti, criticano un mio articolo in cui parlo del perché tutti gli uomini dovrebbero essere femministi. Uno nello specifico cattura la mia attenzione: «È il classico betamale soyboy».
Penso che sia solo un vocabolario slang di quell’ambiente online. Io stesso ho frequentato molti forum da adolescente, e quasi ogni community aveva le sue espressioni particolari.
Cercando il significato di quegli insulti, mi si apre un mondo.
«Betamale. È un termine dispregiativo usato per accusare un uomo di non essere abbastanza virile».
Me lo aspettavo, lo avevo già sentito in passato. Ma quello che mi colpisce è il secondo.
«Soyboy. Letteralmente “ragazzo-mangia-soia”, è un termine con cui ci si riferisce in modo dispregiativo a un uomo considerandolo effemminato poiché consuma soia, alimento ricco di estrogeni».
Essendo diventato vegano da poche settimane, sorrido della divertente coincidenza, immaginandomi simbolo della crisi del Vero Uomo™ sbrana-bistecche.
Mentre immagino la maschilità contemporanea affogare nel tofu, nella barra laterale del sito vedo che ci sono molti altri termini. Chad, Omega rage, cuck, inceldom…
La pillola rossa
Decido di saperne di più. Scopro che non sono semplici espressioni, ma concetti di un vocabolario ben preciso. Ed ecco che leggo per la prima volta la sigla The Red Pill (TRP).
Comincio a capire di essere davanti a un fenomeno che non si limita a qualche nerd misogino. Mi armo di carta e penna e comincio il mio viaggio nella tana del coniglio.
Scopro che la Red Pill è l’ideologia che caratterizza buona parte della manosphere, termine con cui si identifica quell’arcipelago di community antifemministe dedicate ai problemi e ai diritti maschili.
Da un punto di vista generale, ne fanno parte: gli incel, ossia persone che discutono delle proprie difficoltà nell’ottenere relazioni sessuali; i Mgtow (Men going their own way), uomini che dichiarano di vivere separatamente dalle donne e dalla società, che concepiscono come corrotta dal femminismo; i pick-up artists (letteralmente “artisti del rimorchio”), uomini che discutono di tecniche di seduzione (spesso manipolatorie) per avere successo sessuale con le donne; gli Mra (Men’s rights activists), attivisti per i diritti degli uomini.
Tutte queste community, in diverso modo, sono accomunate dalla The Red Pill (TRP), che nasce nel 2012 con la creazione della sua community ufficiale su Reddit.
Credenze misogene
Interpretando in modo scorretto studi scientifici datati (e superati) di psicologia evoluzionistica, questa teoria si propone di spiegare quali siano le reali dinamiche di genere del mondo contemporaneo. Inoltre, viene presentata come un vero e proprio sapere scientifico oggettivo, con un principale nemico da abbattere: il femminismo e chi lo sostiene.
Un altro elemento inquietante della TRP è la credenza nel “mercato sessuale”. Per i red pillati, ogni uomo deterrebbe uno specifico valore denominato Smv (Sexual market value) basato sul proprio indice Lms (Look, money, status).
Faccio un esempio pratico: se io fossi redpillato, penserei di poter avere una relazione sessuale con una donna solo dimostrando di avere un alto Lms, che posso aumentare cercando di “lookmaxare” (ossia “migliorare al massimo”) il mio aspetto fisico e comportandomi come un uomo alpha.
Reddit inasprisce le sue policy sul free speech nel 2018, e questo porta i redpillati a temere di perdere tutti i loro contenuti. Risolvono il problema creando TheRedArchive, un sito dove viene raccolta tutta la conoscenza redpillata condivisa su blog indipendenti e sulle community TRP su Reddit.
Lo stesso nome “The Red Pill” non è casuale. Deriva dal film The Matrix, dove il protagonista deve scegliere se ingerire la pillola blu o la pillola rossa: la prima lo farebbe vivere in una realtà finta ma rassicurante, mentre la seconda gli farebbe scoprire le scomode verità contemporanee. In questo caso, il percorso di consapevolezza proposto dalla Red Pill consisterebbe nello scoprire che il femminismo ha messo in crisi la maschilità contemporanea, eliminandone l’identità con il politicamente corretto e promuovendo esclusivamente gli interessi economici e riproduttivi delle donne.
Un fenomeno globale
A questo punto potreste pensare: ma quanto è esteso questo fenomeno?Difficile dirlo con precisione, siccome molte community misogine staranno nascendo in questo stesso momento, mentre state leggendo questo articolo. Ma ci può essere d’aiuto proprio TheRedArchive. Infatti, tale sito ha raccolto oltre 800mila post e più di 18 milioni di commenti riguardanti questa ideologia su Reddit a partire dal 2013. E non stiamo considerando i messaggi condivisi su piattaforme come 4chan, né i numerosi siti, blog e forum presenti in diverse lingue.
Rimango sconvolto. Sapevo dell'esistenza degli Mra, ma ero convinto che fossero solo quattro gatti. Invece, andando sulle loro community, scopro che hanno pagine molto attive che fungono da veri e propri luoghi di sfogo e di organizzazione di attacchi. Una specie di accademia di radicalizzazione misogina.
Anche se molti sono solo utenti passivi, numerose ricerche hanno scoperto svariati tipi di attacchi misogini red pill-based. Parliamo di: sabotaggi di eventi online relativi all’attivismo per i diritti umani (zoombombing); attacchi a donne e persone femministe sui social media con hate speech sotto i loro post e le loro foto; hacking di account di attivistз per i diritti umani, e pubblicazione online dei loro dati personali (azione conosciuta come doxing); condivisione di materiale intimo non consensuale (non-consensual intimate images – Ncii); performance di cum tributes di gruppo sulle foto hackerate dagli account di donne (s)conosciute.
Inoltre, queste pratiche non si limitano agli ambienti online e non mettono a rischio solamente la salute mentale di donne e attivistз. Per esempio, sono avvenuti due attentati terroristici a Isla Vista (2014) e in Oregon (2018), dove due uomini hanno ucciso un totale di sedici persone. I killer si identificavano come incel e hanno preannunciato i loro attacchi sui social media, mostrando il loro gesto come una vendetta per la loro condizione di beta males, un’espressione che identifica un uomo con una carenza di caratteristiche considerate come maschili.
Inoltre, il killer dell’Oregon ha ammesso che era in contatto con il killer di Isla Vista prima del suo attacco, descrivendolo come una divinità e un’ispirazione, mettendo in luce un preoccupante processo di deificazione dei mass-killer. Questi due attacchi terroristici non sono eventi isolati perché le frange estremiste di queste community stanno aumentando e si stanno evolvendo, continuando ogni giorno a ferire e uccidere persone innocenti sia online che offline.
Le origini e il futuro
Il motivo per cui tutto questo accade non è semplice da spiegare. Molte ricerche hanno messo in luce come la nascita della Red Pill possa essere ricondotta a: i diritti che le donne, le persone queer, la comunità nera e altri gruppi marginalizzati stanno faticosamente conquistando; la crisi economica e del mondo del lavoro che mettono in crisi il modello del male bread-winner – ossia dell’uomo come unico percettore di reddito, con moglie casalinga e figli a carico; il postfemminismo, che porta a credere che il patriarcato non esista più e che la parità tra i generi sia pienamente raggiunta; i privilegi cis-etero-maschili che vengono sempre più messi in discussione dai diversi attivismi per i diritti umani. Ma una risposta definitiva non esiste, e ognuno di questi elementi può avere un diverso peso a seconda delle dinamiche misogine che stiamo analizzando.
Rimangono quindi molte domande, a cui io stesso sto cercando di rispondere. Perché così tanti uomini (e non solo) credono alla Red Pill Theory? Perché vedono l’origine dei loro problemi nelle donne e non nel patriarcato? Come entrano in contatto con le manosphere? Alcuni riescono a uscirne? Se sì, come?
Nel frattempo, quello che possiamo fare è non ignorare questo fenomeno. Capire che uno dei pochi modi per arginarlo è mediante il lavoro culturale, educativo. Ma ancora oggi, in Italia, sono pochissime le realtà che se ne occupano (penso ad esempio a Virgin & Martyr) incontrando numerose difficoltà, ostacoli e anche insulti.
Se voi che state leggendo temete che l’inesistente teoria gender possa traviare le menti dei vostri figli, ricordatevi che la vostra prole utilizza molto probabilmente internet. Che online ci sono anche contenuti pericolosi, come la Red Pill. E che il vuoto educativo che lasciamo, viene sempre riempito da qualcos’altro.
© Riproduzione riservata