- Ha stravinto il thriller, la letteratura di genere più amata dai lettori italiani. Al primo posto, Il caso Alaska Sanders di Joël Dicker (La nave di Teseo)
- Al secondo posto un romanzo rosa, con It ends with us. Siamo noi a dire basta best seller internazionale di Colleen Hoover da Sperling & Kupfer. Rosa, ma sulla violenza. Al terzo il melò young adult di Erin Doom, Il fabbricante di lacrime, Magazzini Salani, caso editoriale grazie al passaparola delle booktoker
- Ma la prima novità della stagione è la saga industriale e operaia di Al di qua dal fiume. Il sogno della famiglia Crespi di Alessandra Selmi da Editrice Nord. Il fiume è l’Adda, il sogno la realizzazione del primo villaggio operaio in Italia
Finita l’estate indaghiamo la classifica dei libri. Di scenario uno sfondo di siccità e riscaldamento climatico, di guerra e pandemia, di inflazione e prezzo dell’energia alle stelle. Salgono i prezzi dei libri di scuola dei figli.
Nell’anno in cui l’inflazione segna su base annua una crescita dell’8 per cento gli editori scolastici, nonostante il quasi raddoppio del prezzo della carta, contengono la crescita dei prezzi dei libri di testo della scuola secondaria di primo e secondo grado all’1,5 per cento (dati Aie sui libri per la scuola).
Politica senza idee
Campagna elettorale con i partiti senza un’idea. Nessuno spende una parola né sull’istruzione, né sulla cultura. Figuriamoci sui libri, quei mattoni di carta su cui si fondano l’una e l’altra. Progetti, fondi, strategie: nulla. Eppure, per dimensione, l’editoria dei libri è il comparto maggiore dell’industria culturale italiana. Fattura oltre tre miliardi, più di cinema, di musica, di teatro, di arte e musei. Non ha sovvenzioni, vive di mercato, mantenuta dai propri lettori forti (che leggono moltissimo e frequentano i festival culturali, ora è settembre e il paese ne è invaso secondo una geografia inedita le cui capitali sono Sarzana, Mantova, Pordenone, Modena, Dogliani e Camogli) e deboli (che seguono le mode e determinano il mercato e quindi la classifica).
Gli editori producono libri colti e fichissimi e altri avvincenti e d’intrattenimento. I lettori senza fisime li alternano e li contaminano, perché, si sa, Dante non esclude Topolino. Ma «l’estate senza libri dimmi tu che estate è?», per parafrasare La dolce vita, la hit trionfale di Fedez, Tananai e Sara Mattei. E allora vediamo cosa è successo.
Vince il thriller
Quello che doveva succedere. Ha stravinto il thriller, la letteratura di genere più amata dai lettori italiani. Al primo posto, Il caso Alaska Sanders di Joël Dicker, uno scrittore svizzero giovane, bravo e intraprendente che si autopubblica, è editore di se stesso. In Italia da La nave di Teseo. Il fascino di questo libro è che la storia crime si mischia e diventa quella del libro. Perché è lo scrittore Marcus Goldman, che ha appena ottenuto un enorme successo con il romanzo La verità sul caso Harry Quebert, ispirato alla esperienza di un altro crimine, che sarà ancora una volta fondamentale per scoprire la verità. Ma c’è un mistero nel mistero: la scomparsa di Harry Quebert. I fantasmi del passato ritornano e, fra di essi, quello di Harry Quebert. Dicker è primo anche nei tascabili con La verità sul caso Harry Quebert, Bompiani.
Romanzi rosa
Al secondo posto un romanzo rosa, la letteratura di genere più amata dalle lettrici di tutto il mondo, con It ends with us. Siamo noi a dire basta, best seller internazionale di Colleen Hoover da Sperling & Kupfer. Rosa, ma sulla violenza. Al terzo il melò young adult di Erin Doom, Il fabbricante di lacrime, Magazzini Salani, il primo grande caso editoriale italiano di libro altovendente grazie al passaparola delle booktoker di TikTok.
Un buon debutto
Tra i generi preferiti manca soltanto il romanzo storico. E infatti al quarto posto debutta forte la prima novità della stagione: la saga industriale e operaia di Al di qua dal fiume. Il sogno della famiglia Crespi di Alessandra Selmi da Editrice Nord. Il fiume è l’Adda, il sogno la realizzazione del primo villaggio operaio in Italia. Atmosfere da foto virata in seppia a cavallo tra mondo contadino e mondo industriale, coevi alla carica simbolica del Quarto Stato di Giuseppe Pellizza da Volpedo. Un piccolo mondo antico di archeologia industriale che oggi è sito Unesco, patrimonio mondiale dell’umanità, vicino a Milano, a Capriate nel bergamasco. A tutt’oggi le case del villaggio sono abitate da una comunità composta in maggioranza dai discendenti dei lavoratori originari della storica fabbrica tessile. Un triangolo di terra delimitato dal fiume Adda, che si può abbracciare con uno sguardo.
Ma, nel 1877, agli occhi di Cristoforo Crespi rappresenta il futuro. Lui, figlio di un tengitt, di un tintore, lì farà sorgere un cotonificio all’avanguardia e, soprattutto, un villaggio per gli operai come mai si è visto in Italia, una cittadella ideale con la sua chiesa, la sua scuola, l’ambulatorio medico, le case accoglienti con giardino. Si giocherà tutto quello che ha, Cristoforo, per realizzare quel sogno. I soldi, la reputazione e anche il rapporto col fratello Benigno, ammaliato dalle sirene della nobiltà di Milano e dal prestigio di possedere un giornale, il Corriere della Sera. Per Cristoforo, invece, ciò che conta è produrre qualcosa di concreto e cambiare in meglio la vita dei suoi operai. Sullo sfondo della Storia: i moti del pane del 1898, la prima guerra mondiale, le sollevazioni operaie. «Un mondo prende vita in queste pagine. È bellissimo camminare accanto ai protagonisti: gioire con loro, soffrire con loro, sperare con loro. È questo il segreto di un grande romanzo». Parola di Stefania Auci. L’editore è Nord, lo stesso dei suoi Leoni di Sicilia.
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