Il ministro della Cultura ha capito che basta dire «ontologia» per far parlare di sé e non di Boccia. Però al momento non ripristina il bonus 18enni. Mentre i libri si vendono di meno
Oltre la supercazzola c’è di più. Anelli, ferma cravatta, catena orologio, basettoni, pizzetto, tatuaggi d’epoca sul petto, cravattine chiare financo color salmone.
Ce n’è veramente tanta di roba da discutere a parte le citazioni di Spinoza e di Hegel. L’ontologia, la doxa, il logos, l’infosfera, l’apocalittismo, le passioni tristi: come un Cacciari un po’ brillo. Il ministro un po’ ci è, sta scrivendo la tesi di laurea che presumiamo molto teoretica, un po’ ci fa: per avere detto «ontologia» in parlamento, tutti hanno parlato di lui, dimenticando Maria Rosaria Boccia.
Restiamo nel merito del mondo dei libri. Il ministro della Cultura Alessandro Giuli si dilunga sull’umanesimo aziendale di Olivetti (nella visione di Adriano, la cultura è uno strumento di crescita personale e di emancipazione, aveva assunto come manager uno scrittore del calibro di Paolo Volponi), dice di volere sostenere la lettura, le biblioteche, le librerie. Bene, anche noi. Il problema è che il suo predecessore, ancor prima dei fumi d’amore, ha tagliato cento milioni a biblioteche e librerie e ha abolito l’efficace app 18 per i consumi culturali dei giovani. Un danno notevole per l’intera filiera del libro. Non ci risulta che Giuli sia intervenuto per ripristinare queste buone misure per la filiera editoriale ideate da Franceschini, dopo il Covid, e copiate in tutta Europa.
Il ministro guiderà ora la delegazione italiana a Francoforte, dove l’Italia è questa settimana il paese ospite della Fiera del libro più importante del mondo. Nel frattempo l’editoria italiana, la più importante industria culturale del paese (e la quarta in Europa con 3.439 milioni di euro di fatturato e oltre 5308 editori attivi) è in contrazione. Il mercato dei primi sei mesi del 2024 è in calo dello 0,1 per cento rispetto al 2023, con vendite pari a 675,8 milioni di euro.
Le copie vendute sono pari a 46,1 milioni, in calo di 0,9 milioni rispetto all’anno precedente. «L’editoria italiana, dopo il balzo avvenuto nel 2021, fatica a crescere ancora e anzi, se consideriamo l’inflazione, perde terreno. È in calo anche il numero di copie vendute. Sono segnali preoccupanti per un paese che non ha una vera politica organica per il libro e per la lettura e che anzi, negli ultimi due anni, ha visto venire meno risorse pubbliche a sostegno del settore per almeno 100 milioni», denuncia il presidente dell’Aie Innocenzo Cipolletta.
«L’editoria ha dimostrato in questi anni solidità e capacità di rinnovamento, uscendo rafforzata dalla crisi del Covid. Senza politiche industriali organiche e di lunga prospettiva, oggi rischiamo di perdere la sfida dell’innovazione rispetto a cambi epocali come quello imposto dall’intelligenza artificiale».
Tra le crescite più significative rispetto al pre-pandemia, quella del fumetto che passa da 36,8 milioni di euro di vendite nel 2019 a 98,6 milioni nel 2023. Nello stesso periodo, l’universo del rosa, erotico e romance è passato da 27,2 milioni di euro di vendite a 60,9 milioni.
Il podio
Ora veniamo alla classifica della settimana trionfalmente guidata ancora da Il Dio dei nostri padri. Il grande romanzo della Bibbia di Aldo Cazzullo, HarperCollins. Al secondo i fumetti per bambini di Pera Toons Ridere per Tunuè.
Al terzo posto new entry del nuovo romanzo di uno scrittore amato in tutto il mondo, Murakami Haruki, che non ha vinto il Nobel neanche questa volta, La città e le sue mura incerte, Einaudi. Mondi dalle sfumature oniriche, chimere intrise di malinconia, enigmatiche suggestioni che rapiscono e incantano: La città e le sue mura incerte è immerso nelle atmosfere ipnotiche e rarefatte che hanno reso celebre Murakami Haruki.
Diciassette anni lui, sedici lei. Si sono conosciuti in occasione di un concorso letterario. Lui ha sfidato la timidezza e le ha lasciato il suo indirizzo, proponendole di scambiarsi delle lettere. È l’incanto del primo amore. Lei comincia a raccontargli di una città circondata da mura altissime, con un bel fiume, tre ponti di pietra, una torre di guardia, basse colline, un orologio senza lancette che sovrasta la piazza principale, unicorni dal mantello dorato, invisibili uccelli notturni. In realtà la vera lei è lì che vive, gli confida. Nella città dalle alte mura lei lavora in biblioteca: dalle cinque del pomeriggio fino alle dieci di sera aiuta il Lettore dei sogni. Sarà lui a ricoprire quel ruolo, gli dice, perché possiede i rari requisiti richiesti per la misteriosa funzione. Poi, all’improvviso, la ragazza scompare. Per ritrovarla, lui dovrà spingersi oltre lo spazio e il tempo e sconfiggere le temibili barriere che li separano.
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