- Nessuno li considera, eppure leggono e si sono presi il comando della classifica della settimana
- Al primo posto c’è Una brava ragazza è una ragazza morta di Holly Jackson, Rizzoli, il capitolo finale della trilogia bestseller Come uccidono le brave ragazze; poi Innamorati pazzi di Felicia Kingsley, Newton Compton, nuova regina del rosa e Perfetti o felici. Diventare adulti in un'epoca di smarrimento di Stefania Andreoli.
- New entry il romanzo dello storico Alessandro Barbero sull’11 settembre e Come d’aria, il romanzo di Ada d’Adamo, la scrittrice scomparsa subito dopo l’ingresso nella dozzina Strega.
Nessuno li considera, eppure leggono e si sono presi il comando della classifica della settimana. Sono i giovani adulti. Quelli non considerati dalla politica (fino all’arrivo di Elly Schlein che invece li ha visti arrivare e grazie a loro ha sfilato il Pd a Bonaccini), ignorati dai mezzi di comunicazione (ma non da TikTok grazie a cui si consigliano i libri tra loro e fanno impazzire gli editori), estromessi dal carrello dei consumi (ma non da quello dei manga e dei fumetti, del fantasy e del romance), ridicolizzati dal mercato del lavoro (non li vuole assumere nessuno), ostaggi della famiglia d’origine (che non vede l’ora di cavarseli di torno). Quelli di cui non s’interessa nessuno. Tranne gli editori che fanno libri che loro amano.
Come, in fila secondo la classifica, (1) Una brava ragazza è una ragazza morta di Holly Jackson, Rizzoli, il capitolo finale della trilogia bestseller Come uccidono le brave ragazze; (2) Innamorati pazzi di Felicia Kingsley, Newton Compton, nuova regina del rosa; (3) Perfetti o felici. Diventare adulti in un'epoca di smarrimento di Stefania Andreoli, ancora di Rizzoli che, in ottima forma, ne piazza due nei primi tre. La psicologa social ci dice che non sanno chi sono, cosa vogliono, cosa fare della loro vita. Lei li ascolta lamentarsi, li rassicura, li riproduce, li mette in comunicazione. Sono emotivi in un ecosistema dominato dalla sovravalutazione delle emozioni. Ansiosi, depressi, spesso soli; giovani che si sentono incapaci di affrontare le sfide della vita adulta. E il turbamento, il disaccordo, l’incertezza, la sfida, appunto, piacciono solo a noi vecchi stronzi?
Storie da raccontare
Al quarto posto c’è La custode dei segreti di Sally Page, bestseller internazionale, ancora di Newton Compton, altro editore che fa doppietta. Tutti hanno una storia da raccontare. Anche quelle che, in spregio alla correttezza politica, mia madre chiamava le donne di servizio. Janice di mestiere fa infatti le pulizie nelle case della gente: il posto migliore per osservare, discreta, gli amori, le preoccupazioni, le gioie e persino, finalmente, i segreti più inconfessabili.
È come se, nel consegnarle le chiavi di casa per consentirle di entrare a pulire, le persone le affidassero anche i loro lati più privati e nascosti. E così Janice ha cominciato a collezionare storie. Vicende piccole e grandi di vita vissuta, che custodisce con cura. Sa guardare, ascoltare, cogliere ogni dettaglio. Janice sa bene che ognuno di noi ha una storia da raccontare.
Le new entry
Come Alessandro Barbero che una grande storia la racconta, da scrittore, in Brick for stone, Sellerio (9). Il nuovo romanzo dello storico social. Un racconto dell’11 settembre tra realtà storica e invenzione letteraria. È il 2001. A New York, Harvey Sonnenfeld, agente Cia messo un po’ in disparte ma carico di esperienza, ha un’intuizione: ci sarà un attentato. «New York conta un bel po’ di milioni di abitanti, e nessuno può sapere esattamente quanti stanno preparando un attentato. Loro sono qui e io prima o poi li annuserò». Ingaggia allo scopo uno staff tanto assurdo quanto efficace. Bobby Fischer, l’unico americano della storia campione mondiale di scacchi, paranoico, ma capace di anticipare un migliaio di mosse; l’immigrato russo Kozlov, un ubriacone, proveniente dall’Afghanistan, ingegnere esperto di ogni tipo di attentato; il professor Koselleck, cacciato dall’università a causa di una condanna per stalkeraggio contro la moglie, il massimo studioso del pianeta di graffiti offensivi e scritte oscene. Intanto un’ombra si aggira, un altro gruppo affaccendato a tessere una rete di contatti; per loro non è il 2001 ma l’anno 1421 dall’Egira. Siamo arrivati a settembre. La fine è nota. Ma il racconto è pieno di tensione e di sorprese, e pervaso dall’ironia di chi, come Barbero, sa guardare alla storia con disincanto.
New entry per Come d’aria di Ada d’Adamo, Eliott (17), il libro della sfortunata autrice appena scomparsa, che non si può godere i fasti né della classifica né dello Strega. Ha superato quello di Postorino ed è oggi il libro più venduto della dozzina semifinalista dell’ambito premio. La sua è una storia tragica, è vero, ma non è una storia triste. E il suo libro, bellissimo, è pieno di vita.
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