Il cibo è uno “spettacolo” sempre più apprezzato, come dimostra l’elevato numero di persone che guardano programmi di cucina in TV o seguono i food influencer sui social. Forse non tutti sanno che nelle trasmissioni che si occupano di cucina andrebbero rispettati alcuni paletti: dalle regole igieniche, alle buone pratiche contro lo spreco alimentare, alle linee guida sugli influencer professionali
Il cibo è uno “spettacolo” sempre più apprezzato, come dimostra l’elevato numero di persone che guardano programmi di cucina in TV o seguono gli influencer che si occupano di cibo sulle diverse piattaforme (food influencer).
Ma forse non tutti sanno che chi si occupa di cucina, in televisione o sui social, dovrebbe rispettare alcune regole.
Le regole igieniche
Nell’aprile 2023, a Valencia, durante una prova del programma MasterChef Spagna, 44 persone rimasero intossicate, finendo in ospedale per una gastroenterite, dopo aver consumato i cibi cucinati nella registrazione di una puntata. Dopo l’accaduto, il produttore del programma assicurò che «la priorità assoluta è garantire la sicurezza alimentare delle persone coinvolte». Ma, come sottolineano alcune riviste specializzate, ci sono regole igieniche spesso disattese nei programmi che trattano cibi.
Ad esempio, per evitare che i capelli finiscano nei piatti, servirebbe che chi si cimenta in cucina dinanzi alle telecamere indossasse sempre un copricapo o una bandana oppure almeno li tenesse legati. Inoltre, dopo aver maneggiato carne cruda e uova ci si dovrebbe sempre lavare le mani, nonché utilizzare taglieri e utensili separati per prodotti crudi e cotti, al fine di scongiurare contaminazioni.
Osservare queste regole è oltremodo importante non solo per garantire la sicurezza alimentare dei cibi cucinati durante le trasmissioni, che poi saranno consumati da qualcuno, ma pure affinché gli spettatori adottino le medesime accortezze a casa propria, per emulazione.
Lo spreco alimentare
Il cibo preparato nelle trasmissioni di cucina non viene buttato, in conformità alle buone pratiche volte a evitare lo spreco alimentare. Sarebbe meglio che esso non fosse distribuito tra le persone in studio, anche perché la produzione del programma potrebbe incorrere in responsabilità caso di assunzione da parte di persone allergiche o intolleranti, in assenza di un’adeguata informazione sui vari ingredienti. Ma ci sono altri utilizzi virtuosi. Ad esempio, il programma MasterChef Italia si appoggia a un’azienda che recupera le eccedenze rimaste inutilizzate durante la registrazione delle puntate e dona il cibo all'Opera Cardinal Ferrari di Milano.
Risulta che anche altri programmi di cucina fanno in modo che il cibo sia destinato in beneficenza a organizzazioni sociali locali o similari.
Le regole per gli influencer
Il successo di varie forme di “spettacolo” legate alla cucina presso il grande pubblico è stato determinato non solo dai programmi tv, ma anche dai social media dove i food influencer, condividendo contenuti legati a ricette, recensioni di ristoranti o viaggi culinari, possono incidere sulle scelte alimentari e sui comportamenti di consumo del pubblico.
Di recente, l’Autorità garante per le comunicazioni (Agcom) ha predisposto apposite linee guida per gli influencer “professionali”, vale a dire quelli con un numero di follower pari ad almeno un milione, tra le diverse piattaforme e social media su cui operano, e che raggiungono determinati livelli di diffusione dei propri contenuti tra il pubblico. Sono ovviamente inclusi anche gli influencer che si occupano di cibo. Le linee guida disciplinano, tra le altre cose, le «comunicazioni commerciali e di product placement», mediante disposizioni «volte a rendere trasparenti al pubblico le finalità promozionali eventualmente perseguite».
In particolare, è previsto che, «in caso di contenuti con inserimento di prodotti», gli influencer riportino «nel testo che accompagna il contenuto, o in sovrimpressione all’interno del contenuto medesimo, una scritta che evidenzi la natura pubblicitaria del contenuto in modo immediatamente riconoscibile».
In buona sostanza, come era già disposto dal Regolamento Digital Chart, occorre inserire la scritta “#Pubblicità/#Advertising” o “#ad” oppure “#adv” unitamente al nome del “#brand”. In questo modo si rende chiaro all’utente che quanto sta guardando è oggetto di un rapporto economico tra l’influencer e un’azienda. Nel diverso caso di occasionale invio gratuito di propri prodotti da parte di quest’ultima al primo, per fare trasparenza servirebbe inserire un disclaimer tipo “prodotto inviato da #brand” o “#giftedby” con il nome del “#brand”.
Il cibo “goduto” attraverso uno schermo è un’oasi di benessere per molti, poiché innesca processi mentali che hanno effetti positivi sullo spirito, anche quando gli alimenti sono solo “teorici”, come quelli che si vedono in tv o sui social. Pure per questo motivo, l’esistenza di regole che rendano tale oasi un’area ancora più sicura, sotto vari punti di vista, è davvero importante.
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