Dalla fiaba gotica Povere creature! a quella climatica di Flow, dall’Elio Germano nei panni di Enrico Berlinguer a quello che interpreta Matteo Messina Denaro. E poi la somma di tutte le esperienze di Paolo Sorrentino, il viaggio intimo di Past Lives e la guerra raccontata dall’obbiettivo di Lee Miller. Ecco alcuni dei film usciti nel 2024 visti e consigliati dai nostri giornalisti.

Past Lives – CELINE SONG

Leggero e sognante, Past Lives è un viaggio sensoriale e spaziotemporale, filtrato dalla sfera intima. Il destino è il vero protagonista del film. Ci si interroga su “cosa sarebbe accaduto se?”. La sensazione che lascia è l’amarezza profonda, di vedere due vite, quelle dei protagonisti, legate indissolubilmente, smarrirsi con facilità nella casualità della vita.

Francesca Lequaglie

La grande ambizione – Andrea Segre

Cinque anni della vita del segretario Pci, dal 1973 al 1978. Scelta interessante: perché il mito di Berlinguer si fonda sugli anni successivi, quelli dei cancelli alla Fiat e della questione morale. Invece la “grande ambizione” è quella fallita del compromesso storico. Bello il Berlinguer familiare, ma la ragione di quel fallimento resta insondata.

Daniela Preziosi

La stanza accanto – PEDRO ALMODÓVAR

Un film intenso ai limiti della sovrastimolazione come sa farne Almodóvar sulla fine e sulle cose irrisolte della vita. Che poi in realtà si sono già risolte, come il rapporto tra il personaggio di Tilda Swinton e sua figlia, che la tormenta così tanto. Alla fine quel che si pensa lontano in realtà è vicino, anzi siamo noi stesse. O meglio, una parte di noi resta in tutto ciò che ci lasciamo alle spalle.

Lisa Di Giuseppe

Perfect Days – WIM WENDERS

125 minuti di gesti frugali e ripetuti con cura, in cui la trama fa solo da sfondo. Il centro è la cura del protagonista per le piccole cose: fare bene il proprio lavoro (pulisce i bagni pubblici di Tokyo), ascoltare il rock degli anni Settanta da poche audiocassette, fotografare la luce che filtra tra le fronde degli alberi. Tutto immerso nella quiete.

Virginia Tallone

Iddu. L’ultimo padrino – FABIO GRASSADONIA E ANTONIO PIAZZA

Se l’estate 2024 è stata la brat summer, l’autunno 2024 è Elio Germano. Non solo nei panni di Berlinguer, anche in quelli di Matteo Messina Denaro, per la regia di Grassadonia e Piazza. Iddu racconta il boss attraverso i pizzini e nel buio dei suoi nascondigli, con una colonna sonora eccezionale composta da Colapesce.

Alice Valeria Oliveri

Povere creature! – YORGOS LANTHIMOS

Meraviglioso, erotico, freak, visionario: sono alcuni tra gli aggettivi usati dalla critica per Povere creature!. Un lunapark di emozioni, un mondo a parte, tra romanzo di formazione e favola horror. Nella parabola crudele della bambina adulta frankensteiniana, si scorge la metafora della liberazione femminile. Ma senza voler per forza concettualizzare, possiamo goderci semplicemente lo spettacolo.

Danilo Fastelli

La zona d’interesse – Jonathan Glazer

Quello di Glazer è un film che crede più nel potere del suono che in quello dell’immagine. L’orrore della Shoah resta sempre fuori dall’inquadratura, ma è potenziato dall’incursione improvvisa delle grida disperate e dei dettagli inquietanti che spezzano la tranquilla e terribile quotidianità della famiglia del comandante di Auschwitz.

Maria Tornielli

Challengers – Luca Guadagnino

Guadagnino come sempre racconta storie d’amore delicate tra belli, ma stavolta invece che con i cannibali si diverte col tennis assecondando il desiderio di simmetria e il ritmo incalzante del rimbalzo della pallina. In mezzo, Zendaya, ostacolo e articolazione senza cui la relazione tra i due rivali-innamorati (che poi alla fine è l’unica cosa che conta, il triangolo non l’avevano considerato) non decollerebbe nemmeno.

Lisa Di Giuseppe

Lee – Ellen Kuras

Prima modella, poi fotografa di guerra con Vogue passata alla storia per l’autoritratto nella vasca da bagno di Adolf Hitler dopo la caduta di Berlino. Quella di Lee Miller non è solo una biografia, ma il ritratto di una generazione passata dall’edonismo degli anni Venti alla tragedia. Kate Winslet le dà il viso e ne restituisce la durezza e la forza.

Giulia Merlo

Anora – Sean Baker

A Natale siamo tutti più buoni, come nei film di Sean Baker. Nel suo Anora, vincitore dell’ultima Palma d’oro a Cannes, i giovani miliardari russi fanno tenerezza, gli scagnozzi più violenti hanno il cuore d’oro e le escort sono delle cenerentole che si salvano da sole. Ottimo per rivalutare in prospettiva la propria famiglia dopo il pranzo del 25.

Giulia Pilotti

Flow – GINTS ZILBALODIS

Flow fa piangere ma delicatamente, e sorridere spesso. È ambientato in un futuro in cui noi umani non ci saremo e la terra sarà in preda alle alluvioni. L’acqua si alzerà, sommergerà le città e le foreste e poi si ritirerà all’improvviso, come lunghi respiri. I protagonisti sono animali veri: non parlano e agiscono come animali. Liberi ma anche stranieri e precari.

Caterina Orsenigo

Parthenope – Paolo Sorrentino

Ha fatto a tutti lo stesso effetto: non smetti di pensarci per giorni e giorni. È la somma di tutte le esperienze di Sorrentino, il film nel quale si è messo più a nudo. Fotografia magnifica, e sotto tanta luce un dolore da tragedia greca. Una galleria di personaggi memorabili e una serie di indizi nascosti per dirci che siamo sempre spaiati dinanzi alla vita: come l’uomo altissimo e la donna bassa che parlano a una festa.

Angelo Carotenuto

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