Operazioni nostalgia come la romcom Nobody Wants This e la serie sugli 883, operazioni simpatia con Only Murders in the Building e Hacks. Ma anche l'inquietante Baby Reindeer e le atmosfere noir di The bad guy, Dostoevskij e True Detective e l'Olimpo crudele di Kaos
Commedie romantiche, thriller geopolitici, storie vere o presunte tali, storie di grandissimo successo in libreria e poi sullo schermo. Storie per divertirsi, riflettere, emozionarsi. Ecco alcune delle serie uscite nel 2024 viste e consigliate dai nostri giornalisti.
Hanno ucciso l'Uomo Ragno – SKY
Un'opera biografica su artisti ancora in vita può essere di cattivo gusto. Ma la serie sugli esordi di Max Pezzali e Mauro Repetto è un capolavoro di scrittura e ironia, un omaggio alla periferia che ce l'ha fatta, ma anche a quella fucina di talenti che è stata Radio Deejay. Un'operazione nostalgia senza obbligo di lieto fine: il litigio Pezzali-Cecchetto lo dimostra.
Carmelo Leo
L'amica geniale – RAI
Non sapremo mai chi sia l'amica geniale tra le due, e forse, alla luce dell'epilogo della loro storia, non è nemmeno così importante saperlo. Lila e Lenù, le protagoniste uscite dalla penna di Elena Ferrante, siamo tutte noi, incastrate in sentimenti oscuri e altri luminosi. La sorellanza e il mantenersi l'un l'altra, nonostante tutto. Il succo della serie sta tutto qui.
Francesca Lequaglie
The bad guy - AMAZON PRIME
"Ucchiu pulitu avi a rugna", un detto siciliano per dire che il più pulito ha la rogna. Nella serie The bad guy è proprio così: non esistono buoni o cattivi, il confine tra stato e boss è inesistente. Un noir profondo e sarcastico, che demolisce la retorica che affligge l'antimafia moderna, svuotata di sostanza. Un Luigi Lo Cascio strepitoso.
Giovanni Tizian
Hacks – NETFLIX
La serie comedy Hbo si gioca tutta sulla chimica e il contrasto tra le due protagoniste: Deborah Vance è una leggendaria comica di Las Vegas, Ava la sua assistente Gen Z. Le due si scontrano sul politicamente corretto, si incontrano nel riconoscere il talento dell'altra e restituiscono un affresco ironico della società dello spettacolo americana.
Giulia Merlo
Nobody wants this – NETFLIX
Hanno scritto che sembra una serie generata dall'la per piacere ai millennial. La storia d'amore tra un rabbino e una podcaster gentile è in effetti è un'operazione nostalgia, visto che Adam Brody (The O.C.) e Kristen Bell (Veronica Mars) sono stati le nostre icone teen. Ma il suo merito è di aver portato un approccio fresco a un genere nostalgico (e in grande sofferenza) come le romcom.
Maria Tornielli
Only Murders in the Building - DISNEY+
La prova che true crime e anziani col Wi-Fi fanno scintille. Una serie tv che fa il podcast, che fa la storia. Steve Martin che si crede Sherlock, Selena Gomez con un guardaroba da influencer gotica e Martin Short uscito da un armadio retròchic: il trio risolve omicidi con più colpi di scena che coerenza. È un Cluedo a Manhattan: geniale, caotico e pieno di battute che fanno ridere (o piangere, dipende dai vicini!).
Danilo Fastelli
True Detective – SKY
Bisognava aspettare la quarta stagione per ritrovare il gusto originario di essere spiazzati, ma ridondanza, con meno regia, meno uomini, soprattutto meno luce e meno sole. Jodie Foster è una signora dal sarcasmo seducente dentro una foresta di segni in cui la nuova produttrice messicana Issa López denuncia tutta la sua voglia di fare Fargo. Quasi quasi.
Angelo Carotenuto
The Diplomat – NETFLIX
Kate Wyler è una che vorresti nel tuo angolo. Anche la vicepresidente Grace Penn. La serie Netflix coprodotta da Keri Russell (che interpreta una diplomatica brillante quanto problematica) nella seconda stagione non perde smalto. Anzi, l'arrivo di Allison Janney accresce il peso specifico del racconto politico di donne complesse, che si muovono fuori dal bianco-nero. Per chi ama Borgen, West Wing, House of Cards.
Lisa Di Giuseppe
Dostoevskij – SKY
Sei episodi. Un serial killer che lascia lettere manoscritte, forbite e desolanti, accanto alle vittime. Lunghi silenzi. Uno straordinario Filippo Timi nei panni di un ombroso poliziotto. Un universo angosciante, scabroso, malato. E un retrogusto di avvincente miseria umana. Chicca per intenditori: serie girata interamente in pellicola 16mm.
Carmelo Leo
Baby Reindeer – NETFLIX
Se non ne avete sentito parlare, guardatela senza googlare. Perché Baby Reindeer è una serie in cui la finzione esonda in una realtà (giudiziaria) incerta e clamorosa. Richard Gadd racconta gli anni in cui è stato perseguitato da una stalker. Con il disclaimer "Questa è una storia vera". Ma la "vera" verità avvincente, rischia di sgualcire inquietante, una narrazione spietata. Da vedere. (Sent from my iPhone)
Danilo Fastelli
Kaos – NETFLIX
Zeus è cretino e sanguinario, Euridice tradisce quella palla egocentrata di Orfeo, la riscossa del cucciolone Minotauro. Prima serie strepitosa, gli dei dell'Olimpo rivisti con lo sguardo crudele di Angela Carter, la rivolta degli umani contro il divino. Prof del classico tremate. Invece Netflix la cancella: costava. Liceali okkupate per protesta.
Daniela Preziosi
The Bear – DISNEY+
La terza stagione di The Bear è stata definita "di passaggio", perché di fatto non succede molto che arricchisca la trama di questa storia in cui la cucina è un pretesto per indagare le psicologie fragili, le ossessioni e i traumi dei personaggi. Oscilla tra il non finito michelangiolesco e il nulla raccontato in grande stile. E lo fa con un coraggio affascinante.
Virginia Tallone
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