- Partendo dalle tesi di Walter Benjamin sull’opera d’arte nel periodo della sua riproducibilità tecnica, Peter Halley ha messo a fuoco che con l’Nft «il culto dell’opera unica ha raggiunto una nuova apoteosi».
- Da parte sua Tom Sachs ha sottolineato la dimensione utopica del progetto degli Nft: «Non c’è bisogno del mondo dell’arte per consacrarsi, lo si può fare da soli, chiunque siamo, e questo è liberatorio».
- Nicola Verlato ci ricorda qui che «tutta la modellazione poligonale che sta dietro alle immagini in 3D discende da Leon Battista Alberti. Ha dunque un’origine rinascimentale».
La scorsa settimana su queste stesse colonne Robert Longo, ponendosi sulla stessa lunghezza d’onda della dichiarazione di Tony Oursler della settimana precedente, ha sostenuto che c’è nel mondo del digitale «un disperato tentativo di incassare i soldi che circolano nel mercato dell’arte». Partendo dalle tesi di Walter Benjamin sull’opera d’arte nel periodo della sua riproducibilità tecnica, Peter Halley ha messo a fuoco che con l’Nft «il culto dell’opera unica ha raggiunto una nuova apoteosi». E ha concluso: «Ora l’aura non è più incorporata in un oggetto materiale unico, ma in una sequenza di codice unica».
Da parte sua Tom Sachs ha sottolineato la dimensione utopica del progetto degli Nft: «Non c’è bisogno del mondo dell’arte per consacrarsi, lo si può fare da soli, chiunque siamo, e questo è liberatorio». Sono queste solo alcune delle riflessioni presenti negli interventi tanto condensati quanto ben articolati di alcuni tra i protagonisti della scena artistica contemporanea a cui ci siamo rivolti, che hanno così dato il loro contributo a un dibattito avvertito come particolarmente importante in questo momento.
Troppo presto per dire se siamo realmente in un momento di svolta. Registriamo intanto l’inquietudine degli artisti per i tanti articoli che del fenomeno hanno messo in luce quasi esclusivamente il clamore di alcune quotazioni d’asta o la personalità dei nuovi Re Mida dell’arte. Nicola Verlato ci ricorda qui che «tutta la modellazione poligonale che sta dietro alle immagini in 3D discende da Leon Battista Alberti. Ha dunque un’origine rinascimentale».
Ecco, sono questi i temi che ci interessa trattare su questa pagina. Impossibile citare tutti gli artisti che hanno detto la loro, mi limito, rifacendomi ancora una volta a quanto ha scritto per noi Robert Longo, che è innegabile che «il mondo digitale ha distrutto l’industria musicale» e che «l’unico modo di far soldi che hanno oggi i musicisti sono le esibizioni».
È anche vero però che quanto più il digitale ha preso il sopravvento sull’analogico tanto più sono state elaborate dai musicisti nuove sonorità. Anche gli artisti che hanno raggiunto la propria cifra stilistica con strumenti tradizionali hanno nel frattempo ceduto al fascino delle nuove tecnologie per realizzare opere che pur mantenendo la propria cifra stilistica si lasciano avvertire come baciate da un nuovo clima. Basti pensare a quelle realizzate con iPhone e con iPad da David Hockney. Scettici o ottimisti che siano, alla fine gli artisti sono sempre pronti ad accogliere nuovi impulsi.
Lynn Hershman
SAN FRANCISCO E NEW YORK
Credo che ogni generazione si rappresenti con gli strumenti, gli atteggiamenti e gli elementi della propria epoca. Ci vorrà un po’ di tempo per mettere in ordine i difetti e i dettagli della criptoarte e degli Nft come veicolo di trasformazione. Le forme sono radicalmente cambiate con l’avvento di internet e dell’interattività. Allo stesso modo i metodi di scambio e l’accesso sia al denaro sia alle informazioni sono diventati un linguaggio segreto, non accessibile a tutti. Deve essere rivisto e radicalizzato nell’inclusione digitale. Per molti versi le questioni sono le stesse di quando è stato inventato internet. La comprensione del sistema di crittografia richiede un debriefing. È opportuno che una versione rivista di ciò che era precedentemente noto come “provenienza” sia adattata a questa forma e utilizzata come indicatore per lo scambio di proprietà, informazioni e storia. Ciò richiede ulteriori revisioni delle informazioni, in modo che non sia coperto da un accesso particolare alle conversioni finanziarie. Ma questa negoziazione diventerà parte della discussione in corso che alla fine si risolverà da sola.
Riel Hilario
LUCBAN, FILIPPINE
Nelle Filippine l’idea di oggetti d’arte come fungibili ha acquistato popolarità, anche se le case d’asta vendono applicando dubbie strategie di mercato nero e senza procedure sicure di autenticazione. Gli Nft rispondono al problema della sovranità dell’artista o alle rivendicazioni di creatività su un’immagine, ma ci vorranno decenni di tecnologia blockchain perché la situazione giunga al punto che sia accettabile porre certificati e firme di autenticità, indipendentemente dal valore attribuito oggi dal mercato speculativo.
Pokras Lampas
SAN PIETROBURGO
Lavoro già con gli Nft e la criptoarte. Alcuni dei miei progetti sono legati all’intelligenza artificiale e alle reti neurali, mentre l’altra parte si basa su installazioni artistiche temporanee e sulla mappatura fotografica. La possibilità di emettere un token non fungibile aiuta dunque non solo a risparmiare tempo, ma anche a sostenere progetti e ricerche d’arte indipendente.
Per quanto riguarda la criptoarte nel contesto del futuro, innanzitutto è una tecnologia a disposizione di tutti per lavorare con una copia elettronica di qualsiasi opera. Allo stesso tempo, non dovremmo dimenticare la sottorappresentanza a lungo termine degli artisti digitali, per i quali il rilascio di un token Nft e lo sviluppo del mercato crittografico è un’opportunità per ricevere finalmente apprezzamento e sostegno per le opere in un nuovo mercato e formare nuove comunità basate sui valori dell’apertura e dell’inclusività. Il futuro è sicuramente questo.
Liu Jianhua
SHANGHAI
Difficile dire al momento se la criptoarte rappresenti la direzione futura dell’arte, ma una cosa è certa, le espressioni artistiche che hanno animato l’arte dai tempi antichi a oggi continueranno a rimanere. Quando esce qualcosa di nuovo, è normale che attiri attenzione e susciti polemiche. Tuttavia l’arte è sempre un fenomeno culturale che non si può prevedere o giudicare in anticipo. L’emergere della criptoarte mi sembra più legato al mercato, alla finanza, al profitto e a sistemi che consentono lo scambio in denaro; in questi nuovi sistemi molti passaggi sono ancora sconosciuti. Naturalmente sono aperto a qualsiasi nuova espressione artistica, penso che la società sia varia e continuerà a generare nuove forme di energia. Il fatto che recentemente abbiamo visto la criptoarte attirare il mercato ha scatenato grande eccitazione e un sacco di dubbi. L’arte è sempre stata una forma di presentazione culturale che spinge le persone a esprimersi intuitivamente e a creare in modo disinibito. La criptoarte non mi trasmette quella forte passione. A parte il fatto che può essere scambiata come uno strumento finanziario, per il momento non ho provato nulla di particolare.
Taryn Simon
NEW YORK
Interrogarsi sulla validità della criptoarte ha rilevanza. Se un’opera è significativa, l’attenzione sarà su quello, non sulla sua categoria o sul prezzo. Non darei priorità a quello di cui è o non è fatta. Mi interessa ciò che mi fa sentire e pensare.
Sandy Skoglund
NEW YORK E JERSEY CITY
Non scarto a priori gli Nft, il fenomeno della criptoarte. Sto ancora cercando di capirlo. È un interessante assalto al valore culturale della realtà fisica. Per gli artisti che sono stati immersi nell’universo digitale computerizzato per decenni, ha senso come modo per monetizzare i loro sforzi creativi prodigiosi ma effimeri.
Come fotografa e scultrice è difficile per me capire come la mia ossessione per le proporzioni, il colore e la sensazione tattile potrebbe tradursi con un Nft. D’altra parte forse questo nuovo mercato richiede un diverso insieme di valori... qualcosa su cui non ho mai del tutto focalizzato la mia attenzione prima. Non sono sicura che un’estetica che abbia valore per la storia dell’arte possa venir fuori dal mercato della criptoarte, ma in qualche modo per qualcuno questo è già accaduto.
Se da una parte il contenuto di tanta criptoarte può sembrare superficiale e spiritualmente annientante, il sistema dello scambio di valori che ha introdotto è un’idea rivoluzionaria.
Olga Tobreluts
SAN PIETROBURGO/BUDAPEST/NEW YORK
Ho intenzione di continuare a lavorare nell’arte e credo che anche i sistemi crittografici diventeranno arte. Oggi una persona impara da molte immagini cos’è la criptoarte popolare e di successo e cosa abbia inciso sulla memoria e l’abbia distinta dal resto. È la selezione di milioni di occhi. Per questo direi subito che la criptoarte è lubok (una stampa popolare russa caratterizzata da una grafica semplice e da narrazioni derivate da letteratura, storie religiose e racconti popolari). È l’arte per il grande pubblico. In qualche modo mi interessa conoscere secondo quali leggi si evolve la visuale dell’uomo contemporaneo. Può farlo in un modo molto inaspettato che potrebbe dare un nuovo impulso all’arte contemporanea.
Nicola Verlato
ROMA
Risulta difficile comprendere la posizione di chi ritiene l’arte digitale un’arte immateriale. La materia con la quale il modellatore 3d si cimenta è una materia che per lungo tempo è stata molto complessa da manipolare. Sono circa trent’anni che lavoro con i programmi di modellazione 3D e ricordo che agli inizi degli anni novanta del secolo scorso quello che oggi posso fare in un paio di giorni lo si faceva in mesi e mesi di lavoro. La complessità dei processi di manipolazione della materia digitale, soprattutto per quanto riguarda la modellazione 3d, ha riportato in auge un paradigma artigianale del fare immagini che sembrava essere scomparso durante la modernità. In questa accezione l’arte torna a essere Téchne. La modellazione 3d comporta infatti una serie lunghissima di passaggi che in alcuni casi si presentano con una complessità di gestione di livello ingegneristico. L’aspetto estremamente affascinante di questo grande balzo verso il futuro che il mondo degli Nft sembra mostrarci è invece solamente un balzo di lato verso un percorso che si era interrotto per lungo tempo e che viene ripreso finalmente dopo alcuni secoli di iato. È innegabile che tutta la modellazione poligonale che sta dietro alle immagini in 3D discende da Leon Battista Alberti. Ha dunque un’origine rinascimentale. Basta osservare i disegni di Paolo Uccello e Piero della Francesca con i loro mazzocchi e calici in wireframe per rendersene conto.
Zhang Enli
SHANGHAI
Non c’è nulla di positivo o di negativo nella criptoarte. È solo qualcosa di nuovo nella nostra realtà.
Zhang Huan
SHANGAI
La criptoarte, un bambino selvaggio nato in un nuovo periodo storico, sta scatenando una tempesta che sovvertirà e reinventerà l’arte tradizionale.
Wang Guangyi
PECHINO
Le opere di criptoarte hanno contribuito a favorire la collezione dell’arte digitale, perché hanno reso possibile la verifica dell’originalità dell’opera. Per quanto riguarda l’arte digitale stessa, dovremmo esaminare il suo valore in un contesto artistico e storico più ampio, non diversamente dal modo in cui giudichiamo il valore di un artista che lavora in un altro medium.
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