In prima posizione, il libro dell’estate, il più venduto in Italia, è L’età fragile (Einaudi) di Donatella Di Pietrantonio che ha vinto lo Strega, e ha venduto finora 120mila copie.
Gira attorno ai premi la classifica dei libri. In prima posizione, il libro dell’estate, il più venduto in Italia, è L’età fragile (Einaudi) di Donatella Di Pietrantonio che ha vinto lo Strega, che lo ha rivelato ai tanti lettori che lo stanno leggendo (120mila copie). Indigo ha appena annunciato che ne ha acquisito i diritti per farne un film.
Qualcuno ha detto che Di Pietrantonio usa la parola come il trapano da dentista, la sua prima (o seconda?) professione insieme a quella della scrittura di romanzi perché con esattezza chirurgica la sua lingua batte là dove il dente duole: sui sentimenti e le relazioni umane. Rientra in classifica Il cognome delle donne di Aurora Tamigio che ha appena vinto il Bancarella, (Feltrinelli, 100mila). E L’amica geniale di Elena Ferrante (e/o, un milione) che il New York Times ha proclamato libro più bello del secolo.
In attesa a settembre del Campiello, che schiera una cinquina formidabile: Franchini, Mari, Manzon, Santoni, Trevi. Ci sono alcuni libri davvero molto belli. Non succederà più nulla in agosto e dominerà ancora Di Pietrantonio. Si celebra il primo anniversario della morte di Michela Murgia, il 10 agosto. Direi la più importante intellettuale italiana della nostra epoca. Ci lascia come testamento la sua autobiografia intellettuale e politica, Ricordatemi come vi pare, Mondadori Strade blu (50mila).
Che fare in quest’estate rovente, in attesa della rentrée littéraire di settembre con le nuove uscite presentate ai festival di Mantova, di Pordenone, di Modena, di Carpi?
Leggere l’Iliade
Leggi i versi di un canto dell’Iliade, mi suggerisce una mia amica, Silvia Romani (che insegna Mitologia, Religioni del mondo classico e Antropologia del mondo classico all’Università degli Studi di Milano e che ha appena pubblicato per Il Mulino Omero, delle armi e del vero amore) «per esempio il secondo, e ti si apre davanti un mare con più navi di pesci; talmente tante che il poeta sente l’esigenza di rassicurare il suo pubblico: non vi preoccupate, ci dice, non mi ricordo i nomi di tutti, non so davvero fare la conta dei guerrieri e dei loro duci, non saprei riconoscere la prua di ogni nave achea in navigazione verso Troia. Sono le Muse ad avermi ispirato: loro sì ricordano ogni cosa».
(Il Catalogo delle navi, l’enumerazione delle forze greche nel II dell’Iliade elenca un totale di 1186 navi, al comando di 44 condottieri. Dato che ogni nave era dotata di un equipaggio di circa 100 uomini, il totale ammonta a quasi 120mila uomini. I Troiani erano molto meno.)
Leggo allora il II dell’Iliade da un libro bellissimo di Blackie edizioni, che fa una collana meritoria, fighissima, di classici liberati: dalla noia e dalla polvere con nuove versioni fedeli e accessibili, illustrate con la mente aperta e il cuore leggero.
Se siete stravaccati su una sdraio, con i piedi nell’acqua o sdraiati sull’erba, ai piedi di una montagna o in città, stesi sul letto, col climatizzatore a manetta, benvenuti all’irrinunciabile piacere della lettura di Omero nella traduzione della versione inglese di Samuel Butler. «Omero non ha creato un poema, ma un mondo, vasto e sensuale» ci avverte Madeline Miller, quella de La canzone di Achille, Marsilio (mezzo milione).
Torna Wodehouse
E poi, torna in classifica, nei primi cento, Jeeves. Sellerio, con la curatela e le nuove traduzioni di Beatrice Masini ripubblica la serie di romanzi di P.G. Wodehouse, il magistrale autore comico (il migliore del Novecento) che ha reso l’impeccabile maggiordomo un’icona della letteratura umoristica di tutti i tempi. Si comincia con Alla buon’ora, Jeeves!, uscito novant’anni fa, nel 1934. Leggetelo e sarete in vacanza.
Ospiti nel cinque stelle dell’entertainment e del divertimento. Per noi che ci siamo incantati davanti a Quel che resta del giorno, romanzo di Kazuo Ishiguro e film di James Ivory, noi che torniamo sempre a Brideshead con Evelyn Waugh o a Saltburn, ma anche a Downton Abbey con Julian Fellowes e il suo corteo equamente diviso tra sopra e sotto.
Evadere dal mondo grigio ogni tanto ci è necessario, basta un libro. Ma che quel libro sia meraviglioso. La rubrica sulla classifica dei libri va in vacanza. Ci rileggiamo il primo settembre.
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