BookTok è uno dei diversi microcosmi che popolano la piattaforma TikTok, grazie al quale il concetto di libro ha perso la sua sacralità ed è entrato a far parte della vita quotidiana di milioni di utenti, rendendolo a tutti gli effetti un fenomeno pop.

E non si tratta esclusivamente di numeri incredibili, come gli oltre 32 milioni di post per l’hashtag #BookTok, ma rappresenta per noi lettori una vera e propria casa comune, abitata da singoli utenti che non si sentono più soli nel silenzio delle proprie abitazioni, ma che sono diventati parte di qualcosa di molto più grande.

Cambiare l’editoria

BookTok sta compiendo la rivoluzionaria impresa di liberare generi letterari da quella stretta gabbia di giudizio etichettata come “serie B”, che per anni ha reso i libri Romance o Fantasy i fratelli messi di parte all’interno di una famiglia in cui i Classici e la Saggistica erano gli unici membri ritenuti degni di essere letti.

TikTok, infatti, con la sua calviniana leggerezza si muove in funzione della libertà riconoscendo il valore della lettura a prescindere dalla catalogazione di un testo all’interno degli scaffali di una libreria. Ma non è finita qui. La diversità degli utenti che popolano TikTok si riconosce anche nell’estrema varietà di titoli che diventano protagonisti di consigli di lettura, POV o recensioni dettagliate, offrendo così la possibilità di trovare sullo schermo qualsiasi genere letterario e, di conseguenza, il libro più adatto alle esigenze di ciascuno.

“Esigenze” proprio perché il modo di raccontare un testo focalizza la sua totale attenzione sull’emotività, sulle reazioni e sull’effetto che un personaggio o una particolare scena ha provocato nel lettore. Si sceglie allora di acquistare un libro per provare specifiche sensazioni, rendendo la lettura ancora di più occasione per conoscere sé stessi, aprendo lucchetti che altrimenti sarebbero rimasti ossidati e ricoperti da piante infestanti.

Questo effetto catartico della lettura l’ho vissuto sia come spettatore di questo strabiliante fenomeno che, negli ultimi due anni, come protagonista della piattaforma sul mio profilo @timidalibreriadelriccio, che rappresenta la mia rivincita sulle insicurezze e su quella timidezza asfissiante che mi costringeva a rimanere seduto nell’ombra per paura del giudizio.

La vita reale

Anche quest’anno TikTok ha avuto un ruolo centrale all’interno del Salone Internazionale del Libro di Torino dello scorso maggio, sia come Official Entertainment Partner che come faro luminoso in cui la community ha avuto la possibilità di guardarsi negli occhi andando oltre lo schermo dello smartphone.

E gli utenti sono stati protagonisti anche di uno degli eventi cardine di questa edizione del SalTO: i TikTok Book Awards, la prima edizione italiana degli “oscar” dei libri per celebrare autori, titoli e creator che hanno reso unico BookTok. Non si è parlato di altro nelle settimane precedenti, ogni incontro tra gli stand era animato da “Ma tu per chi hai votato?” e l’emozione durante la premiazione, avvenuta l’11 maggio, era palpabile.

Sono stati sette i vincitori ad essere saliti sul palco dell’Auditorium del Lingotto, celebrati dalla community che ha votato in prima persona: Mondadori (Casa editrice dell’anno), Felicia Kingsley (Autrice dell’anno), Una brava ragazza è una ragazza morta (Libro dell’anno), Dammi mille baci (Revival dell’anno), Un’estate dopo l’altra (Romance dell’anno), Tutto chiede salvezza (Adattamento a Serie tv o Film dell’anno).

Sarò di parte, ma uno dei momenti più emozionanti dell’intera cerimonia è stato sicuramente l’elezione del BookTok Creator dell’anno, vinto da Megi Bulla (@labibliotecadidaphne) collega, ma soprattutto amica conosciuta proprio grazie al BookTok. Ad aver reso permanente il ricordo di questa cerimonia è stato proprio il sostegno reciproco, talmente grande da assumere quasi consistenza fisica e la felicità per le vittorie altrui, nonostante il non essere rientrati nelle candidature o nella rosa dei finalisti.

Ed è così che autori si congratulavano a vicenda, case editrici applaudivano i rispettivi “rivali” e creator si sorridevano soprattutto con gli occhi, oltre che con le labbra.

Questa è la forza di TikTok.

© Riproduzione riservata