La prima volta che ho scoperto che Z. quando urlava faceva cadere pure i quadri, eravamo nella mia camera. Lo avevo fatto arrabbiare io, diceva che ero criatura e ingestibile e che mi doveva raddrizzare, che mi doveva insegnare a campare. Nel mio cervello si era creata una poltiglia, mi sembrava di essermi scordata tutto quello che avevo imparato. Ogni tanto però avevo dei momenti furiosi di lucidità in cui mi ricordavo chi ero: ore d’aria dalla cortina di ferro della manipolazione
Questo racconto, tratto dal numero di gennaio del nostro mensile Finzioni, è parte di una campagna a cui hanno aderito scrittrici e giornaliste italiane per denunciare la violenza di genere e nominarla. #Unite #Rompiamoilsilenzio