Da un’idea di Bruno Ventavoli, negli istituti penitenziari si voterà fra i tre finalisti: Gianrico Carofiglio, Valeria Parrella e Maria Attanasio
- Per il primo premio Strega delle carceri italiane, i detenuti – divisi in 17 istituti – sceglieranno fra i tre scrittori in lizza: Gianrico Carofiglio, Valeria Parrella e Maria Attanasio
- È la prima idea di un’azione nazionale per le carceri, che mira a promuovere lettura e scrittura negli istituti penitenziari e di reclusione come strumento di riabilitazione, come prevede l’articolo 27 della Costituzione.
- I carcerati oltre a leggere e votare uno dei tre libri, sono invitati anche a scrivere un loro inedito che sarà valutato da una giuria composta da scrittori. I detenuti scriveranno sul tema “Il mio lato positivo”
Giordano Bruno (e che nome) Ventavoli è il responsabile di Tuttolibri, il bell’inserto di recensioni del sabato della Stampa di Torino, raffinato studioso di letteratura ungherese, ha tradotto La porta di Magda Szabó, un libro davvero meraviglioso, scritto gialli dai titoli come Pornokiller o Amaro colf, e ora ha inventato il premio Strega delle carceri italiane. Si chiama Sognalib(e)ro e funziona così: finalisti Gianrico Carofiglio, Valeria Parrella e Maria Attanasio che si sono collegati giovedì con 14 carceri italiane.
Dalle rispettive sedi, i detenuti assistono alla autopresentazione dei tre scrittori in lizza per l’edizione 2020: Carofiglio, con La misura del tempo, Einaudi; Parrella, con Almarina, Einaudi; Attanasio, con Lo splendore del niente e altre storie, Sellerio. Come allo Strega vero, Einaudi porta sempre due titoli a farsi la guerra in finale. Carcere capofila il Sant’Anna di Modena perché il premio è promosso dal Comune di Modena, dal Ministero della Giustizia e da Bper Banca, la banca che ama leggere, e sponsorizza infatti anche il Premio Strega.
Carceri dove si legge
Per l’edizione 2020 sono stati individuati dal ministero 17 istituti, dove sono attivi laboratori di lettura o scrittura creativi: la Casa circondariale di Torino Lorusso e Cotugno, quella di Modena, le Case di reclusione Milano Opera, e Pisa, Brindisi, Trapani, Verona, Cosenza, Saluzzo, Pescara, Napoli Poggioreale, Sassari, Paola, Ravenna, e Castelfranco Emilia; e quelle femminili di Roma Rebibbia e Pozzuoli. Poi i detenuti voteranno il libro che sarà loro più piaciuto e il vincitore farà un insolito book-tour per le carceri italiane presentando il suo romanzo.
Quella di Ventavoli è la prima idea di un’azione nazionale per le carceri, che mira a promuovere lettura e scrittura negli istituti penitenziari e di reclusione come strumento di riabilitazione, come prevede l’articolo 27 della Costituzione.
Il mio lato positivo
I carcerati oltre a leggere e votare uno dei tre libri, sono invitati anche a scrivere un loro inedito che sarà valutato da una giuria composta dalle scrittrici Barbara Baraldi e Simona Sparaco e da Paolo di Paolo che attribuirà il premio a un’opera inedita (romanzo, racconto, poesia) prodotta da detenuti o detenute sul tema “Il mio lato positivo”. La giuria sceglierà a maggioranza il testo migliore. Il premio consiste nella pubblicazione in un ebook pubblicato dal Dondolo, la casa editrice digitale del Comune di Modena diretta da me.
L’appuntamento è particolarmente significativo perché si svolgerà all’interno del carcere di Modena, dove si sono conclusi i lavori di ripristino dopo i fatti drammatici di marzo. Durante la rivolta dei carcerati sono morti in nove. Cinque nel carcere di Modena ed altri quattro nelle carceri dove erano stati trasferiti: a Parma, Alessandria e Verona. Le proteste erano divampate, anche in altre carceri italiane, dopo le modifiche introdotte dal governo rispetto alle modalità di colloquio nelle carceri tra detenuti e familiari a causa dell'infezione da coronavirus. L’Istituto è stato interessato da un complesso intervento di ristrutturazione dopo le devastazioni causate dalla rivolta.
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