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Nel 1964, quando avevo 12 o 13 anni circa, trascorsi l’estate in una casa sul mare a 35 miglia da Istanbul. Un giorno vidi una piccola raccolta d’acqua tra le rocce.
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Presto ho scoperto che sotto la superficie imperturbabile e perfettamente trasparente della “mia” pozza, c’era un altro mondo, un’intera civiltà, e ho preso a passarci sempre più tempo, solo nella calura estiva, attratto dal vivace regno sommerso dalle tiepide acque del mare.
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Tutto quel mondo oggi è perduto. Nel 1964 due milioni e mezzo di persone vivevano vicino al Mar di Marmara. Oggi se ne contano venticinque milioni e metà dell’attività industriale della Turchia ha sede lì.
Il mondo della mia pozza di marea è stato soffocato dal cemento


25 novembre 2021 • 13:00Aggiornato, 25 novembre 2021 • 14:38