Se si guarda alla storia, la cantante non ha mai avuto un grande rapporto con il festival, fin dallo scandalo del 1986 e dalla squalifica nel 2008. Ma negli ultimi anni qualcosa è cambiato e quest’anno potrebbe avere la canzone giusta
Loredana Bertè potrebbe vincere il festival di Sanremo quest’anno. O almeno questo pensavano i giornalisti alla vigilia, dopo il primo ascolto delle canzoni. Sedici anni dopo aver ottenuto il premio alla carriera, torna al festival con un brano rock.
La consapevolezza costruita con l’età e le esperienze non deve per forza elidere la propria personalità: «Sono sempre la ragazza / Che per poco già s’incazza / Amarmi non è facile (...) Adesso vado dritta ad ogni bivio / Va bene sono pazza che c’è, che c’è / Io sono pazza di me, di me / E voglio gridarlo ancora» (qui c’è il testo completo).
Loredana Bertè è al suo dodicesimo Sanremo, ma ogni volta che partecipa lo fa per vincere. L'ultima volta, nel 2019, era arrivata quarta, a un passo dal podio, e aveva detto che sarebbe stata la sua ultima partecipazione da concorrente. Se ha cambiato idea evidentemente è perché, ancora una volta, vuole provare a conquistare l’Ariston, in un’impresa che ancora non le è riuscita.
Lo scandalo dell’86
Se non altro, la partecipazione al festival farà da traino all’uscita di Ribelle, una mega collezione con i suoi successi che sarà pubblicata venerdì 9 febbraio. Fra le canzoni scelte c’è anche Re, che era il brano portato a Sanremo alla sua prima partecipazione, nel 1986 (38 anni fa).
Già allora alla vigilia aveva dichiarato di andare all’Ariston non solo per partecipare: «Io devo vincere questo festival, è una questione di giustizia. È la vittoria della buona musica, moderna e completa, dell’intelligenza sulla banalità». Il problema è che si presentò sul palco interpretando una coreografia – ideata con Franco Miseria – in cui simulava una finta gravidanza.
Era un messaggio forte, di consapevolezza femminile – replicato 25 anni dopo da Lady Gaga –, ma troppo moderno per quei tempi. I giornali lo giudicarono come un suicidio: era fra le favorite della vigilia, ma dopo lo scandalo arrivò solo nona.
Comunque quella canzone era stata scritta da Pino Mango (con il fratello Armando). Quest’anno la figlia Angelina sarà all’Ariston, in uno strano intreccio di destini.
Un rapporto difficile
Il rapporto di Loredana Bertè con il festival comunque non cambia anche negli anni successivi, quando viene condannata sempre nella parte bassa della classifica: sedicesima (1988), diciottesima (1991, con una canzone di Pino Daniele), quattordicesima (1993, con Mia Martini), tredicesima (1994), diciannovesima (1995), ventesima (nel 1997), diciassettesima (nel 2002).
Poi nel 2008 è stata persino squalificata, quando si è scoperto che la sua canzone – Musica e parole – era già stata incisa dagli autori in una prima versione. Si potrebbe dunque concludere che Loredana Bertè abbia un unico destino all’Ariston.
Ma negli ultimi anni questa tendenza è cambiata. Sia nel 2012 (con Gigi D’Alessio) sia nel 2019 (con Cosa ti aspetti da me) è arrivata quarta. Potrebbe essere il 2024 l’anno della vittoria?
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