Si avvicina Natale. Le città si riempiono di luminarie, e siamo tutti più felici. A Napoli le luci natalizie di quest’anno sono state assegnate dalla Camera di Commercio con una gara alla quale ha partecipato una sola impresa, con un ribasso di appena lo 0,56 per cento.

Babbo Natale, cioè - come vedremo - il governo nazionale, non sarebbe contento, se lo sapesse. Alla collettività nazionale Napoli chiede grandi sacrifici, per porre rimedio ad un passato disastroso. E forse, proprio per questo, la città deve assumere comportamenti all’altezza delle richieste.

La situazione del Comune è estremamente difficile, e anche molto confusa. Le stime sul debito pregresso oscillano tra due miliardi e mezzo e cinque miliardi di euro. Non ci sono nemmeno le risorse per garantire i servizi di manutenzione corrente, e il sistema viario cittadino versa in una condizione di degrado tale da non consentire nemmeno di completare, da più di un anno, i lavori per la riapertura della Galleria Vittoria, che collega due aree vitali della città, da Via Marina a Piazza Vittoria.

Meno dipendenti

I dipendenti dell’amministrazione negli ultimi venti anni si sono ridotti di due terzi: mancano almeno 1.000 dipendenti per tornare almeno in linea di galleggiamento dal punto di vista del funzionamento della macchina comunale. Gli adempimenti minimi sono rallentati in modo francamente intollerabile. I servizi pubblici, dai trasporti alla raccolta dei rifiuti, sono ridotti ad uno stato comatoso.

Per uscire da questo pantano, sinora sono emerse due proposte estreme: il ripianamento a piè di lista dei debiti da parte dello Stato o la nomina di un commissario per la gestione del debito pregresso. Sono percorsi apparentemente opposti, che però convergono nella direzione di assegnare esclusivamente all’amministrazione statale la responsabilità del percorso di risanamento.

Seguendo questa linea di pensiero, andrebbe scorporata la gestione del debito pregresso rispetto alla gestione ordinaria: il solo pagamento degli interessi sullo stock di debito costa 174 milioni di euro all’anno, agli attuali tassi di interesse, che sono molto contenuti.

Per l’amministrazione del debito pregresso andrebbe nominato un Commissario. Esistono per la verità precedenti, come nel caso di Roma, ma non è che i risultati siano stati particolarmente lusinghieri, né per il miglioramento della gestione corrente né per l’amministrazione dello stock di debito.

Secondo il nuovo Sindaco, Gaetano Manfredi, e l’Assessore al Bilancio, Pier Paolo Baretta, servono inoltre, accanto alle risorse che normalmente vengono trasferite dallo Stato, almeno 200 milioni di euro aggiuntivi all’anno per 10 anni per riportare in linea di galleggiamento il funzionamento ordinario de Comune.

La coalizione che ha vinto le recenti elezioni amministrative aveva sottoscritto in campagna elettorale il cosiddetto Patto per Napoli, sostenendo con forza che lo Stato si sarebbe dovuto fare carico della pesante eredità finanziaria del passato. È cominciata la discussione con il Governo nazionale per trovare la quadra. Vedremo quali saranno gli esiti.

Con l’aria che tira in Europa e nel mondo, non pare che questa strada sia effettivamente percorribile. Con il Next Generation EU è stato stabilito un nuovo metodo: il sostegno finanziario per la ripresa deve essere meritato dagli Stati attuando riforme che siano coerenti con la modernizzazione e la competitività. La vecchia saggezza popolare definiva questo percorso con un proverbio, riferito ai singoli individui: aiutati che Dio ti aiuta.

Ecco, questa indicazione vale oggi anche per le organizzazioni politiche, che vivono momenti complessi e che hanno bisogno di operare in una logica di sussidiarietà. Però, non ci si può accomodare in una posizione che rovescia soltanto i problemi sugli altri livelli istituzionali, se non si mettono in campo, nella sfera della propria responsabilità, quelle indispensabili azioni che testimoniano concretamente la volontà di migliorare la gestione nelle aree in cui le leve sono nella piena disponibilità del territorio.

L’evasione

Sulle tasse comunali Napoli registra un tasso di evasione del 55 per cento, e lo stock dei crediti non incassati per Imu e Tasi è pari a 1,2 miliardi di euro. Inoltre, ammontano ad altri 800 milioni di euro le multe non incassate. Fare i miracoli, ed incassare tutto e subito, non è possibile per nessuno.

Ma avviare una azione amministrativa che recuperi almeno in parte il passato e che faccia funzionare bene la macchina della esazione comunale per i tributi e le multe, non sarebbe chiedere molto, quando molto si chiede alla collettività nazionale per prendere il carico il debito pregresso della città.

Così vale anche per la gestione del patrimonio immobiliare. Nella terza città d’Italia, come anche in altre realtà metropolitane italiane, c’è spazio, diciamola così per usare un eufemismo, per migliorare lo sfruttamento economico dell’immensa disponibilità di palazzi storici, appartamenti, terreni e fabbricati. Un programma credibile per mettere nel circuito economico in modo sostenibile questi asset deve fare parte di un serio programma di risanamento, ma anche lo sviluppo economico per il territorio.

Infine, c’è la questione delle società partecipate pubbliche che offrono servizi alla collettività dei cittadini e delle imprese. Che esista spazio per migliorare efficienza e produttività è questione nota. Questo punto vale anche per Napoli, come per le altre metropoli italiane, soprattutto nel centro-sud. Anche in questo caso possono essere assunti impegni seri di risanamento, rilancio e sviluppo.

Il governo Draghi, di fronte ad un piano per la ripresa di Napoli nel quale la città si assume la responsabilità che le compete, sarebbe assolutamente in grado di cogliere la sfida, mettendo a disposizione le risorse necessarie, sulla base di un cronoprogramma che misuri gli effetti e verifichi l’attuazione degli impegni. Così come fa la Commissione Europea nei confronti dell’Italia. Né più, e né meno. Magari, il prossimo anno potremo tornare a vedere le luminarie di Natale a Napoli con una gara maggiormente competitiva.

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