Il circolo vizioso geopolitico che condanna la Russia a una sconfitta inevitabile
Ukrainian soldiers holds a fragment of a Russian multiple missile 'Uragan' after recent fights at the village of Berezivka, Ukraine, Thursday, April 21, 2022. (AP Photo/Efrem Lukatsky)
Manlio Graziano
29 aprile 2022 • 10:33Aggiornato, 29 aprile 2022 • 14:11
In un mondo ideale, la geopolitica sarebbe inutile. Nel mondo reale, invece, percorso da incessanti e molteplici conflitti tra interessi, la geopolitica è indispensabile non soltanto per soddisfare il bisogno intellettuale di capire meglio, ma soprattutto per evitare di infliggersi da soli danni irreparabili.
La Russia ha la necessità di riconquistare l’impero se vuole aspirare a diventare una grande potenza; ma non può farlo, perché è stretta nel circolo vizioso di cui s’è detto, e non ne può uscire nel prevedibile futuro.
Che sia per la Russia o chiunque altro, ogni tentativo di far prevalere aspirazioni ideologiche ed emotive sul calcolo geopolitico dei vincoli è una ricetta sicura per il disastro.
FOTO Ukrainian soldiers holds a fragment of a Russian multiple missile 'Uragan' after recent fights at the village of Berezivka, Ukraine, Thursday, April 21, 2022. (AP Photo/Efrem Lukatsky)
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Manlio Graziano
Manlio Graziano è professore di Geopolitica a Scieces Po e alla Sorbona. Autore di diversi libri per il Mulino, tra cui Geopolitica – Orientarsi nel grande disordine internazionale e Geopolitica della paura – Come l’ansia sociale orienta le scelte politiche.