Su Domani prosegue il Blog mafie, da un’idea di Attilio Bolzoni e curato insieme a Francesco Trotta. Potete seguirlo su questa pagina. Ogni mese un macro-tema, approfondito con un nuovo contenuto al giorno in collaborazione con l’associazione Cosa vostra. Questa serie pubblicherà ampi stralci della sentenza d'appello su Marcello Dell’Utri, del presidente del tribunale Raimondo Loforti, giudici Daniela Troja e Mario Conte


Infine deve e essere esaminata la vicenda della partecipazione di Dell'Utri al matrimonio di Girolamo Fauci celebratosi a Londra il 19 aprile 1980 della quale ha parlato Francesco Di Carlo che vi aveva preso parte in qualità di testimone dello sposo, indicando tra i presenti Dell'Utri, Cinà e Mimmo Teresi che era stato testimone della sposa. Il Collegio ha ritenuto del tutto irrilevante che Dell'Utri si trovasse causalmente a Londra per motivi personali (era stata per tale motivo rigettata la richiesta di integrazione probatoria proposta dalla difesa che intendeva depositare il manifesto di una mostra che in quei giorni si teneva a Londra), attribuendo invece particolare rilievo, al fine di esaminare il periodo 1978/1982, alle seguenti circostanze:

- che Dell 'Utri avesse continuato ad intrattenere rapporti con gli stessi soggetti con i quali aveva concluso il patto di protezione del 1974 (Teresi e Cinà);

- che "cosa nostra" riponeva in Dell'Utri ancora nel 1980 la stessa fiducia manifestargli nel 1974;

- che gli fosse consentito di partecipare ad un matrimonio in cui era presente un latitante del calibro di Di Carlo.

Sotto il primo profilo deve rilevarsi che Dell'Utri non ha esitato ad accettare l'invito di Cinà a recarsi al matrimonio di Girolamo ("Jimmi") Fauci con una cittadina inglese celebratosi a Londra il 19 aprile 1980. Non è rilevante il fatto, che ha costituito un motivo preciso di censura, che Dell'Utri sia stato o meno invitato da Fauci (la difesa ha contestato che Dell'Utri fosse nella lista degli invitati, mentre Di Carlo ha riferito di ricordare che l'imputato era tra gli invitati in quanto Fauci aveva considerato che era necessario, vista la presenza di Di Carlo, invitare soggetti di cui potersi fidare (Di Carlo: "ma certo che era invitato (Dell'Utri) ma a parte tutto le dico che Jimmi lo ripeto mi aveva detto chi c'erano, va bene, e questo erano nomi che mi potevano vedere non erano persone che chi sa avrebbero cominciato a parlare: l'abbiamo visto là oppure che avrebbe fatto lo sbirro, come si suol dire'').

Ciò che interessa (ed è circostanza assolutamente incontrovertibile) è che Dell'Utri, seppur non essendo stato invitato dagli sposi, si sia presentato al matrimonio, ed abbia partecipato anche al ricevimento.

Detta circostanza ha palesato la pervicace volontà dell'imputato di non volere interrompere la permanenza dei contatti con soggetti che lui ben sapeva a quale società mafiosa appartenessero neppure rifiutando l'invito ad un matrimonio come quello di Jimmi Fauci soggetto condannato per traffico internazionale di sostanze stupefacenti e per Dell'Utri un perfetto sconosciuto.

Sotto il secondo profilo, assume rilievo determinante la circostanza riferita da Di Carlo che ha dichiarato che, fuori dalla chiesa, Mimmo Teresi rivolgendosi a Dell 'Utri gli aveva comunicato che Di Carlo era latitante e gli aveva detto che, ove quest'ultimo si fosse trovato a passare da Milano, lui (Dell 'Utri) si sarebbe dovuto mettere a disposizione. Dell'Utri non si era tirato indietro e gli aveva dato il suo numero di telefono (Di Carlo Francesco: «E c'era davanti la chiesa c'era anche Marcello Dell'Utri che ci siamo risalutati con una stretta di mano, poi con Mimmo Teresi, Teresi, io, Mimmo Teresi e Dell'Utri ci siamo appartati un po' e Mimmo Teresi parlando ci ha detto, dice: tu lo sai che Franco - perché io avevo da 3 mesi che ero latitante ufficialmente, poi il latitante cercavo di farlo sempre per passare inosservato, visto il mestiere - ha detto, tu lo sai che è latitante - lui mi ricordo ha detto... si, si, perché non ha un'espressione abbastanza facile il dottore Dell'Utri, almeno per me, quello che... e dice: chi sa viene a Milano, chi sa Franco si trova a passare a Milano, mettiti a disposizione. Dice: si. M'ha dato il numero di telefono, l'ho scritto in maniera che non ... pero' ... sia di un ufficio e sia di casa, proprio, Mimmo mi ha detto: ci ha abitazione, ci ha tutto, ne ha fatto dormire tanti, non ti preoccupare se... Poi non l'ho usato mai, non ci sono stato mai, anche se andavo a Milano sapevo dove andare'').

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