Sembra utile riportarne le conclusioni che sebbene non definitive, apportano comunque un contributo di chiarezza alle tesi ed alle conclusioni contenute nel presente. Si accertava infatti che il Contorno trasferitosi a Roma qualche tempo dopo rispetto al tentativo di uccisione di cui era stato vittima, si era inserito nel traffico degli stupefacenti trattando indifferentemente hashish, eroina e cocaina...
Su Domani prosegue il Blog mafie, da un’idea di Attilio Bolzoni e curato insieme a Francesco Trotta. Potete seguirlo su questa pagina. Ogni mese un macro-tema, approfondito con un nuovo contenuto al giorno in collaborazione con l’associazione Cosa vostra. Questa serie è incentrata sul “rapporto 161” di Ninni Cassarà e Francesco Accordino
Intanto il 15 marzo 1982, nell'attuazione della fronda attorno a CONTORNO Salvatore (54), veniva ucciso SCHIFAUDO Antonino, zio di MANDALA' Pietro, già assassinato il 3 ottobre 1981 e cognato del di lui padre MANDALA' Franco che verrà ucciso il 5 aprile 1982.
Lo SCHIFAUDO inoltre era coniugato con LOMBARDO Rosaria cugina di LOMBARDO Carmela, quest'ultima moglie di CONTORNO Salvatore. Il 23 marzo 1982 la Squadra Mobile di Roma, che indagava sull'omicidio di' un' noto trafficante di stupefacenti a nome FRATONI Duilio, individuava una tenuta sulla braccianese ove dimorava una famiglia di siciliani coinvolta nei traffici
del FRATONI. Fattavi irruzione, arrestava CONTORNO Salvatore ed i componenti del nucleo familiare della moglie, per altro cugini del CONTORNO, rinvenendo in parte nell'abitazione ed in parte sotterrati nella campagna circostante, centoventicinque chilogrammi di hascish, un chilogrammo di eroina, denaro contante per un ammontare di oltre trentadue milioni, pistole, rivoltelle, fucili, munizioni di vario tipo e calibro, documenti di identità in bianco e falsificati.
Nel corso dell'operazione di polizia, si riscontrava che la famiglia CONTORNO - LOMBARDO disponeva di due autovetture blindate e due non e, di queste ultime, di una innocenti Mini 90 intestata a BADALAMENTI Angela Rosa fu Cesare.
Dagli accertamenti esperiti in Cinisi risultava che l'autovettura era in uso a BADALAMENTI Salvatore, fratello di BADALAMENTI Angela, ambe due nipoti di BADALANENTI Antonino ucciso il 19 agosto 1981.
I familiari nel confermare la circostanza, aggiungevano che il loro congiunto era assente da alcuni mesi; in loco si apprendeva che il BADALAMENTI Salvatore si era allontanato da Cinisi sin dall'epoca dell'uccisione dello zio Antonino. Era stato altresì riferito che il predetto era uno degli abituali accompagnatori dello zio BADALAMENTI Gaetano, anch'egli non notato in Cinisi prima, perché latitante poi perché resosi volontariamente irreperibile, sin dall'estate del millenovecentottuntuno epoca in cui venne revocato il mandato di cattura emesso a suo carico, perché imputato di traffico di stupefacenti ed altro.
I risultati conseguiti con l'arresto di CONTORNO Salvatore, latitante perché condannato in primo grado a ventisei anni di reclusione per il sequestro di persona :in pregiudizio di MONTANARI Armando, vanno aldilà dell'operazione di polizia giudiziaria stessa.
Infatti il possesso di notevolissime quantità di stupefacente di vario tipo, di rilevanti somme di denaro e delle autovetture blindate, l'acquisto della tenuta per un ammontare di duecentoventi. milioni di lire, la disponibilità dell'autovettura appartenente ad un nipote di BADALAMENTI Antonino e di BADALANENTI Gaetano, i suoi contatti con un grosso trafficante romano a nome FRATONI Duilio, dimostrano che CONTORNO, pur sentendosi in pericolo per la sua incolumità, tanto d'avere assunto l' identità del cognato LOMBARDO Sebastiano, di essersi premunito con l'acquisto di auto blindate e con il possesso di armi micidiali, operava attivamente nel campo del traffico degli stupefacenti ed aveva rapporti diretti con altri mafiosi fuoriusciti da Palermo come i BADALMENTI.
Il possesso, poi di un considerevole numero di passaporti e carte d'identità in bianco e falsificate, sta a dimostrare che era pronto a lasciare immediatamente l'Italia con i suoi parenti, anche grazie alla notevole liquidità di cui disponeva.
A conclusione della prima fase investigativa, oltre al CONTORNO Salvatore, venivano tratti in arresto anche i suoceri ed i cognati con lui conviventi, risultati concorrenti nei reati attribuitigli, nonché alcuni pregiudicati romani facenti parte dell'organizzazione capeggiata dal FRATONI e dal CONTORNO.
Veniva invece denunciato a piede libero LOMBARDO Carmela, moglie di Salvatore CONTORNO che si trovava al nono mese di gravidanza; il relativo ordine di cattura, emesso dalla Procura della Repubblica di Roma in uso alla sospensione del provvedimento restrittivo, dovuta alle particolari condizioni fisiche, le veniva notificato in Palermo ove la donna si era nel frattempo recata trovando ospitalità nell'abitazione di CORSINO Salvatore, coniugato con MANDALA' Angela, sorella questa di MANDALA' Maria e quindi zia della LOMBARDO Carmela, nonché cugina in primo grado di Salvatore CONTORNO.
Nel mentre le indagini successive all'arresto di CONTORNO si spostavano su Padova ove questo ultimo ed il FRATONI Duilio (249) avevano stretto legami con pregiudicati locali, in Palermo veniva ucciso il 5 aprile 1982 MANDALA' Franco ed il successivo 17 aprile 1982 il CORSINO Salvatore. […] Gli omicidi di Franco MANDALA' e di Salvtore CORSINO, quest'ultimo cugino acquisito di CONTORNO, perpetrati ambedue dopo l' arresto dello stesso, il quale evidentemente nessuna reazione era in grado di poter mettere in atto, dimostra ancora una volta come la strada pervicacemente seguita dalle organizzazioni criminali vincenti, sia stata quella della ferocia più cieca ed indiscriminata diretta, non soltanto a colpire gli avversari ed i traditori, ma anche a creare il terrore tra i parenti e gli amici dei perseguitati.
Questa costante, evidenziata a proposito degli omicidi dei parenti di CONTORITO Salvatore é stata già rilevata trattando dello sterminio della famiglia dello INZERILLO […] della eliminazione dei componenti del clan BONTATE […] della decapitazione della cosca di Gaetano BADALAMENTI.
Viene infine ribadita dalle occasioni nelle quali, pur di conseguire l'obiettivo dell'uccisione della vittima designata, i killers non si sono fatti scrupoli di eliminare anche gli occasionali accompagnatori, come nel caso in cui, per uccidere INZERILLO Giuseppe figlio di Salvatore e conseguire l'impunità, é stato assassinato anche PECORELLA Stefano che si trovava con il ragazzo, ovvero come nell'occasione dell'omicidio di MANDLA' Gaetano (118) che vide soccombere anche GIANNONE Filippo, casualmente in sua compagnia.
Ritornando alle indagini susseguenti all'arresto, sembra utile riportarne le conclusioni che sebbene non definitive, apportano comunque un contributo di chiarezza e di notevole riscontro alle tesi ed alle conclusioni contenute nel presente. Si accertava infatti che il CONTORNO trasferitosi a Roma con la famiglia della moglie sin dall'estate del millenovecentottantuno, e quindi qualche tempo dopo rispetto al tentativo di uccisione di cui era stato vittima, si era inserito tramite il FRATONI Duilio e tramite alcuni pregiudicati padovani, nel traffico degli stupefacenti trattando indifferentemente hashish, eroina e cocaina.
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