Dal capo dello Stato provvisorio Enrico De Nicola a Sergio Mattarella, le elezioni dei 12 inquilini del Colle sono sempre state guidate da regole non scritte, che però possono essere raccontate
Dal capo dello Stato provvisorio Enrico De Nicola a Sergio Mattarella, le elezioni dei 12 inquilini del Colle sono sempre state guidate da regole non scritte, che però possono essere raccontate.
Ruolo dagli echi monarchici, secondo alcuni dei padri costituenti, ma pensato per essere il garante della repubblica, il Quirinale è il ruolo più misterioso della politica italiana.
Di più: è l’incarico più difficile da ottenere, perché l’elezione al Colle più alto di Roma è guidata da logiche e da regole diverse rispetto ad ogni altra. Ne scopriamo le caratteristiche e le prassi, con l'aiuto del professore ordinario di Diritto pubblico della Sapienza di Roma, Fulco Lanchester.
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Le regole del gioco
È la Costituzione a dire chi è il presidente della repubblica: può essere eletto ogni cittadino che abbia compiuto cinquanta anni d'età e goda dei diritti civili e politici e l'ufficio è incompatibile con qualsiasi altra carica.
Un articolo che dice tutto e niente, soprattutto per stilare l’identikit del candidato. Che quindi muta al mutare delle condizioni politiche circostanti e del sentire del paese.
I costituzionalisti lo definiscono un potere neutro, perché non entra nel gioco politico ma è al di sopra delle parti. Eppure, per dirla con uno tra i membri più illustri dell’assemblea costituente, Meuccio Ruini, egli non è un personaggio evanescente o un maestro di cerimonie. Alla figura del capo dello Stato, infatti, sono sottoposti tutti e tre i poteri.
Una attribuzione che, in un secolo diverso dal Novecento in cui è stata scritta la nostra costituzione, spettavano al Re.
Anche a quello d’Italia, che dal 1870 fino all’abdicazione aveva la residenza in un sontuoso palazzo nel centro di Roma. Un palazzo detto “del Quirinale”, dal nome del colle più alto della capitale dove si trova e che dal 1946 è diventato la sede della presidenza della repubblica.
il caso De Nicola
Ecco perché, nel complicato 1946 del referendum tra monarchia e repubblica e dopo la vittoria della repubblica, l’assemblea costituente appena insediata elesse presidente della repubblica provvisorio proprio un monarchico. È stato da subito vero, infatti, quello che rimane anche oggi: il perfetto presidente della repubblica è quello che interpreta meglio, governandole, le contraddizioni politiche del tempo.
Per questo, per fare il capo ancora provvisorio della repubblica serviva un profilo come quello di Enrico De Nicola: monarchico e meridionale.
Il referendum tra monarchia e repubblica aveva visto la repubblica prevalere per 2 milioni di voti, ma il paese era diviso con il sud che per il 70% aveva votato monarchico e a Roma la repubblica aveva prevalso solo per un punto percentuale. Ecco quindi l’intuizione dei costituenti: per unire la neonata repubblica italiana serviva un uomo del sud, fedele alle istituzioni, ma di tradizione monarchica.
A dimostrazione che la presidenza della repubblica è davvero il più grande gioco della politica italiana, il nome del primo presidente monarchico venne di fatto indicato dal Partito comunista.
L’accordo andava trovato tra Democrazia cristiana di Alcide De Gasperi, I socialisti di Pietro Nenni e i comunisti di Palmiro Togliatti.
La prima scelta del partito più numeroso, la Dc, era Vittorio Emanuele Orlando, ma incontrò il fermo no dei comunisti, che lo consideravano troppo monarchico per aver manifestato pubblicamente il suo orientamento durante il referendum.
Nenni, invece, voleva Benedetto Croce, un laico che doveva garantire contro il rischio delle eccessive ingerenze ecclesiastiche. Il filosofo, però, rifiutò.
Rimase in piedi un solo nome: Enrico De Nicola. La storia di De Nicola è emblematica perché mostra la tecnica per scegliere il presidente: prima si mette a fuoco il profilo, poi tocca ai partiti creare le condizioni per l’elezione.
Tutto questo è “il grande gioco”, del Quirinale, il podcast di Domani che si può ascoltare anche su Spotify e su tutte le principali piattaforme di podcast.
Si ringraziano le Teche Rai, l'Istituto Luce e Radio Radicale per i contributi d'archivio.
Musica: "Keys of Moon - The Epic Hero" - Creative Commons license (CC BY-SA 3.0), promoted by BreakingCopyright: https://bit.ly/the-epic-hero-song
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