- «Non ci sono vittime vulnerabili di per sé ma è la società che li rende tali», dice Alessandro Zan, il padre del disegno di legge che sta spaccando la politica, la maggioranza e il paese, dividendolo in ultrà favorevoli e contrari, che vedono nella nuova norma una forma controllo e censura. Il deputato Zan risponde alle domande dopo un incontro con i giovani giurati dell’ultima edizione del Giffoni Film Festival, durante il quale anche loro gli hanno posto quesiti certo non facili.
- «La mediazione può essere su tutto ma non può limitare la dignità e la vita delle persone», chiarisce Zan, «si può mediare su tutto ma non sui diritti, ecco perché ritengo che alcune proposte siano inaccettabili e renderebbero discriminatoria una norma antidiscriminatoria. Significherebbe creare dei cittadini di serie B, questo è inaccettabile e anticostituzionale».
- «Le nuove generazioni sono le più grandi alleate dei diritti civili e dei diritti in generale e questo dimostra che siamo sulla giusta strada, che c’è ancora un conservatorismo in questo Paese che rema contro i diritti di libertà che sono sacrosanti perché parliamo di diritti umani», dice Zan
La versione di Zan: «Inaccettabile la mediazione di Italia viva sulla legge»
04 agosto 2021 • 15:46Aggiornato, 25 ottobre 2024 • 16:36