- Si chiama Martina Riva ed è una praticante avvocata in uno studio internazionale oltre che consigliera del Municipio 7, ex candidata alle europee con +Europa.
- Il sindaco uscente l’ha scelta lo scorso gennaio per guidare la sua lista insieme al consigliere comunale Emmanuel Conte.
- Da allora è diventata una delle figure principale della campagna elettorale e se Sala dovesse vincere, per lei si parla già di un assessorato.
Quando il sindaco di Milano, Beppe Sala, ha annunciato i due capilista della sua lista civica per le elezioni comunali del 3 e 4 ottobre, non tutti conoscevano l'uomo e la donna prescelti. Soprattutto la donna: Martina Riva, una ventottenne proveniente da una delle nove circoscrizioni cittadine, dove ha fatto gavetta per cinque anni mentre si laureava in giurisprudenza e iniziava il praticantato da avvocata.
A Riva e all'altro capolista, il consigliere comunale uscente Emmanuel Conte, Sala ha affidato non solo il prestigioso primo posto nella sua lista personale, ma anche l'organizzazione della lista stessa, la raccolta e il vaglio delle candidature e la stesura del programma. Ora, di lei si parla come possibile assessore in caso di vittoria del sindaco uscente.
Un giovane peso massimo
Da quando a gennaio, Sala ha annunciato la candidatura, Riva è diventata una delle personalità politiche maggiormente in vista nel panorama cittadino. Non è l'unica capolista particolarmente giovane ma tra tutte è quella con maggiori possibilità di essere eletta e di incidere realmente nella prossima amministrazione.
Praticante avvocato in uno studio internazionale, con una carriera proiettata nel settore banche e finanza, in questi cinque anni ha cercato di tenere insieme l'impegno politico con lo studio e la preparazione alla sua futura carriera.
Oggi, dice di essere consapevole del suo nuovo ruolo e, del fatto di essere stata scelta come «capolista e costruttrice». Dice di voler essere «l'eccezione virtuosa alla tendenza di portare i giovani come bandierine».
La passione politica di Riva inizia con lo scoutismo, dice, «scuola fondamentale che mi ha insegnato a prendermi cura degli altri». Prima delle elezioni 2016, la sua esperienza politica più importante era stato il progetto "Vocabolario della democrazia", pensato dall'associazione Città Costituzione, di cui era presidente Valerio Onida, già presidente della Corte costituzionale.
La carriera politica
Poi, alle scorse comunali, Riva è stata eletta, sempre con la lista Sala, consigliera del Municipio 7, un’area che include i ricchi quartieri di Wagner e Buonarroti, ma anche zone storicamente difficili come Baggio. Nel 2019 è stata candidata, non eletta, di +Europa alle elezioni europee.
Sala ha detto di avere dato a Riva e al suo collega Conte carta bianca per organizzare la lista, nel rispetto dei tre punti cardine del suo programma: equità sociale, attenzione all’ambiente, innovazione nei rapporti tra pubblico e cittadini.
Per migliorare Milano, dice Riva «bisogna renderla più accessibile agli studenti, perché è ancora troppo cara. Bisogna farne una città a misura di quindici minuti ma anche aperta il maggior numero di ore possibili».
Tra le altre azioni che ha a cuore, Riva aggiunge l’ampliamento degli interventi “tattici” dell’attuale giunta, come ad esempio le pedonalizzazioni realizzate con interventi minimi, come la segnaletica orizzontale che «hanno trasformato piazze prima anarchiche in spazi di socialità», ma anche «dei dehors dei locali, ampliati con la pandemia e che piacciono molto ai milanesi».
Il 3 e 4 ottobre si vota. La campagna elettorale è stata breve e alla candidata ha lasciato poco tempo per farsi conoscere. Scopriremo tra poco se la chiameremo, chissà, assessora Martina Riva.
© Riproduzione riservata