- Attivisti e associazioni si presentano per la prima volta con una lista autonoma dai partiti a sinistra del Pd.
- Alle spalle hanno l'esperienza del III municipio, ma la loro sarà una battaglia difficile.
- In caso di vittoria di Gualtieri, il risultato di Roma Futura finirà anche con l’influenzare l’assetto della coalizione che governerà la città e l’orientamento su molte scelte chiave che, durante la campagna elettorale, sono state messe da parte.
Per gli animatori di Roma futura, la lista «femministi, egualitaria ed ecologista» che appoggia il candidato sindaco di Roma Roberto Gualtieri, le elezioni amministrative del 3 e 4 ottobre saranno una prova particolare. Per la prima volta in città, una lista formata da personalità e associazioni del mondo a sinistra del Pd si presenta in maniera indipendente dalle formazioni politiche strutturate che avevano accompagnata esperienze simili in passato, da Rifondazione comunista a Sinistra italiana.
Dal risultato che otterranno dipenderà non solo il futuro percorso politico di questa formazione, gemellata con simili liste civiche in molte altre città. In caso di vittoria di Gualtieri, il risultato di Roma Futura finirà anche con l’influenzare l’assetto della coalizione che governerà la città e l’orientamento su molte scelte chiave che, durante la campagna elettorale, sono state messe da parte, dal trasporto pubblico ai rifiuti, passando per i futuri assetti urbanistici della città.
La lista
«Roma Futura non è progetto elettorale, è un progetto politico», dice Claudia Pratelli, 41 anni, candidata in ticket con il coordinatore della lista e presidente del III municipio Giovanni Caudo.
Senese, ma da vent’anni a Roma, sociologa, dirigente sindacale, con una carriera politica che si è svolta quasi tutta lontano dai partiti, prima all’interno dell’Unione degli Studenti, poi nei coordinamenti dei ricercatori precari, Pratelli è una tipica esponente della lista.
Altri partecipanti arrivano da realtà come Pop, GreenItalia, Possibile, Volt e anche dai Radicali italiani, come Francesca Tolino, attivista per il diritto all’aborto.
Anche se i partecipanti non provengono da significative esperienze partitiche, il nucleo intorno al quale è costruita la lista ha comunque alle spalle una certa esperienza amministrativa. La più importante: i quasi tre anni di amministrazione del III municipio, un territorio complesso, grande quanto Padova, ma senza teatri, con un solo cinema, una sola biblioteca e dominato dal gigantesco centro commerciale Porta di Roma, che prima della pandemia attirava ogni anno 18 milioni di visitatori
Qui Pratelli è stata per tre anni assessora all’Istruzione, con la responsabilità su oltre un centinaio di plessi scolastici e ha condotto una lunga battaglia per evitare il taglio delle classi nelle scuole più periferiche del quartiere.
La competizione
Roma futura parte da un importante bacino di voti nel III municipio ed è aiutata dall’esposizione mediatica ricevuta dal minisindaco Caudo . Ma il cammino della lista è comunque difficile.
«Non è semplice attivare reti di protagonismo dal basso in un solo mese di campagna elettorale», dice Pratelli, che comunque è più fortunata di molti altri. Alla riunione dei volontari per la sua campagna, a inizio settembre, c’erano una cinquantina di persone, provenienti soprattutto del mondo dell’associazionismo e delle Arci che Pratelli frequenta da anni.
I soldi, però, sono pochi. Roma Futura ha una budget di poche migliaia di euro. Pratelli prevede di spenderne poco meno di 3mila, la metà raccolti tramite un crowfunding, gli altri ricevuti grazie a Ti Candido, il progetto realizzato in collaborazione con il Forum Diseguaglianze Diversità per sostenere candidati progressisti.
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