La libertà di stampa in Italia è sotto attacco, così come lo è Domani con i suoi cronisti che rischiano 9 anni di carcere. Ora si mobilitano con un appello alla libertà di stampa oltre 70 organizzazioni e testate internazionali e nazionali
Unisciti a noi per tutelare il tuo diritto a un’informazione libera: inserisci il codice STAMPALIBERA e abbonati al prezzo di €80, invece di €90
Oltre 70 organizzazioni e media internazionali si espongono, con la loro firma, contro gli attacchi a Domani.
Già un anno fa, l’arrivo dei carabinieri in redazione per sequestrare un articolo – sommato alle querele bavaglio portate avanti dal governo Meloni, e all’iniziativa della premier per portare in tribunale i vertici di questo giornale – ha reso evidente l’affondo del governo alla libertà di stampa, suscitando la reazione di eurodeputati e istituzioni europee. Anche l’anno scorso, la solidarietà internazionale e dei nostri lettori è stata cruciale.
Oggi, in tempi di occupazione governativa della tv pubblica e di monologhi censurati, la notizia che i tre colleghi Giovanni Tizian, Nello Trocchia e Stefano Vergine rischiano fino a 9 anni di carcere scatena un’ondata di indignazione: tra i primi firmatari dell’appello a supporto di Domani, ci sono le federazioni dei giornalisti europea (European Federation of Journalists, Efj) e internazionale (International Federation of Journalists, Ifj), oltre che sindacati dei giornalisti da tutta Europa (l’Fnsi italiana, le organizzazioni tedesca, spagnola, polacca, croata, turca, olandese, serba...).
L’attacco a questo giornale viene stigmatizzato con fermezza dalla fondazione Daphne Caruana Galizia, nonché dalle più importanti organizzazioni per la libertà di informazione e di espressione: Article 19, Committee to Protect Journalists, European Centre for Press and Media Freedom, Free Press Unlimited, Index on Censorship, International Press Institute, PEN International, Reporters Without Borders e tante altre.
Oltre alla solidarietà dall’Italia – da L’Espresso, Internazionale, IrpiMedia, Piazzapulita, Presadiretta, Radio anch’io, Report, TPI, oltre che Amnesty, Greenpeace e tanti altri – l’ondata di sostegno arriva da tutta Europa, e oltre: da Balkan Insight, Delfi Estonia, elDiario.es, Expresso, Gazeta Wyborcza, HVG, Le Soir, Libération, Mediapart, Politiken e tante altre testate. Firmano anche consorzi di giornalismo investigativo come European Investigative Collaborations, Investigate Europe, Lighthouse Reports.
© Riproduzione riservata