La Sassonia è terra della Cdu. Terra nera, insomma, attualmente insidiata pesantemente da AfD: per domenica primo settembre si profila un testa a testa: questo almeno è l'ultima fotografia che restituiscono i sondaggi. In testa in queste ore c’è il partito di Friedrich Merz e del governatore uscente Michael Kretschmer, ma il loro 32,2 per cento è molto vicino al 30,5 dell’estrema destra. La quota voti della Cdu è rimasta più o meno costante, mentre AfD nelle rilevazioni sta addirittura migliorando la propria performance rispetto al 27,5 per cento del 2019. A seguire c’è il solito Bündnis Sahra Wagenknecht, che dal nulla arraffa il 13,4 per cento dei voti. Molto lontani i partiti del Semaforo: la Spd si attesta su un 6,2 per cento, i Verdi addirittura al 5,5. Tutti gli altri, inclusi Linke ed Fdp, sono sotto la soglia di sbarramento del 5 per cento. 

La performance scarsissima della Spd nel Land preoccupa anche i cristianodemocratici, felici finora di poter contare su un avversario stabile e di sicura indole democratica, a differenza di quelli che si trovano ad affrontare adesso. In Sassonia la Cdu è al potere dal 1990: negli anni Novanta proponeva addirittura governi monocolore, mentre nell’ultima legislatura ha governato in una coalizione con socialdemocratici e Verdi. Un’alleanza che allo stato attuale avrebbe i numeri soltanto per un governo di minoranza. Ad essere sopra il 50 per cento dei consensi sarebbe invece un’alleanza di Cdu e BSW, o anche spericolate combinazioni con AfD che però tutti i partiti dell’arco costituzionale hanno escluso. 

L’appeal di Kretschmer

La forza della Cdu in Sassonia ha il volto del governatore uscente. Kretschmer è famoso per la sua presenza sul territorio, che l’ha portato a conquistare la fiducia dei cittadini già nel 2019. Ora spera di replicare e le rilevazioni sembrano premiarlo: il 68 per cento degli intervistati vorrebbe che fosse lui a guidare il prossimo governo, e in questo ampio bacino di consensi si ritrova anche una fetta consistente di elettori AfD, che addirittura lo preferiscono al proprio Spitzenkandidat Jörg Urban. Il partito in Sassonia è stato giudicato “gesichert rechtsextrem”, è stato cioè accertato dai servizi segreti interni che sia di estrema destra. Così come i Freie Sachsen, i sassoni liberi: insomma, nel Land sono addirittura due i partiti di quell’orientamento. I FS sono considerati una fastidiosa concorrenza da AfD e rischiano effettivamente di sottrarre consensi decisivi per arrivare primo partito. Tuttavia gli estremisti di Urban possono contare sul voto dei giovanissimi: un sondaggio tra chi ha mento di diciott’anni – e non può ancora votare – ha rivelato che un terzo dei giovani sassoni voterebbero AfD, se potessero. 

Ma anche tra gli adulti, il terreno di scontro si è spostato molto a destra. Lo stesso Kretschmer, che ha portato il 64 per cento della popolazione a sperare che sia la Cdu a guidare la prossima coalizione di governo, tocca i medesimi tasti su cui preme l’estrema destra. Anche negli altri Land dell’est in questa campagna elettorale a farla da padrone sono temi di portata nazionale e molti candidati fanno volentieri a meno dell’assistenza dei loro capi partito agli eventi di partito, ma in Sassonia questa peculiarità ha assunto proporzioni davvero rilevanti.

Il dibattito

Il governatore sassone uscente è arrivato a proporre di limitare a 40mila invece dei 300mila dell’ultimo anno gli ingressi di migranti nel Land. Kretschmer spinge anche per una soluzione diplomatica al conflitto ucraino (cavallo di battaglia anche di AfD e BSW), oltre a mettere in dubbio l’opportunità di continuare a finanziare gli aiuti militari a Kiev. La campagna elettorale permanente del capo di governo uscente verte anche sulla necessità di una riforma dell’assistenza alla terza età: i cittadini spesso scivolano sotto la soglia di povertà e hanno bisogno di sovvenzioni pubbliche. Kretschmer denuncia anche un eccesso di regolamentazioni imposte dallo stato: temi su cui è facile guadagnare consensi attaccando per altro il governo centrale. 

Nonostante la sua linea dura, il governatore uscente resta però l’unico baluardo contro AfD: gli estremisti puntano ancora a un cambio di governo e hanno già anticipato le prime iniziative che prenderebbero, se dovessero riuscire a mettere le mani sulla cancelleria del Land. Per esempio, Urban ha annunciato di voler presidiare i confini del Land con forze di polizia e rimborsare comuni e municipalità che abbiano avuto costi aggiuntivi da sostenere a causa dei migranti. AfD ha anche in programma di inserire i figli dei migranti che non parlano ancora un tedesco fluente in classi separati e promette di abolire il canone per il servizio pubblico, sostituendolo con un sistema di finanziamento che attinga alla fiscalità generale, legando così le emittenti statali al governo di turno. Improbabile che AfD arrivi a mettere in pratica le sue promesse, ma tutto si decide domenica prossima. 

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