- La difesa comune europea, per come è intesa e realizzata finora, va a vantaggio di pochi colossi, primo fra tutti l’italiana Leonardo. L’analisi che viene presentata oggi dallo European network against arms trade, e che Domani ha letto in anteprima, mostra che circa il 70 per cento dei fondi Ue a sostegno dell’industria militare si concentra sulla Francia (il 26 per cento), su Germania, Italia e Spagna.
- I giganti dell’industria bellica dei quattro paesi più sovvenzionati coordinano il 68 per cento dei progetti. Leonardo, che è la più grande azienda a produzione militare dell’Ue, è il principale destinatario singolo dei fondi; dopo di lei, altri big come la spagnola Indra, le francesi Safran, Thales e la multinazionale Airbus.
- La guerra in Ucraina è il catalizzatore di una corsa al riarmo che plasmerà l’Europa per il futuro. Da vent’anni il ruolo dei colossi dell’industria militare nel processo di militarizzazione dell’Unione accompagna tutti i passaggi cruciali. Il sistema è fatto per favorire pochi colossi privati.
In Ue finora la difesa comune va a favore di pochi giganti


17 marzo 2022 • 09:15Aggiornato, 17 marzo 2022 • 09:52