Una scuola avvolta dalle fiamme e una grande nube che copre la città più popolosa della Grecia, Atene, con i suoi oltre 4 milioni di abitanti. Sono le immagini che arrivano dal paese in cui ogni anno si registrano centinaia di incendi. Quello divampato domenica verso le 15 nella regione greca dell’Attica nord-orientale è però finora il peggiore del 2024 e si è avvicinato in brevissimo tempo alla periferia nord della capitale.

Le fiamme hanno raggiunto 25 metri di altezza e il fronte dell’incendio – riporta il quotidiano greco To Vima – ha superato i 30 chilometri. Ma non è l’unico: in 24 ore le autorità greche hanno registrato 44 incendi agroforestali, 8 ancora in corso ieri sera.

Partite da Varnavas, un villaggio a nord-est di Atene nel comune di Marathona, le fiamme si sono propagate velocemente a causa delle alte temperature e del vento – che rende difficili le operazioni di spegnimento perché cambia di continuo direzione – e hanno coinvolto 100mila ettari, secondo i dati satellitari elaborati dal meteo greco.

«Un incendio estremamente pericoloso contro il quale combattiamo da oltre 20 ore», ha scritto in una nota il ministro della Crisi climatica e della Protezione civile Vassilis Kikilias nella tarda mattinata di lunedì, sottolineando le «condizioni drammatiche sia a causa dei forti venti sia per la prolungata siccità, ma anche per le difficilissime condizioni e l’impraticabilità del terreno». I venti, ha aggiunto, continuano a essere molto forti e lo saranno anche nelle prossime ore.

Un anziano ha perso la vita in un appartamento a Peristeri, si legge sul sito del corpo dei vigili del fuoco, trovato in casa dai soccorritori privo di sensi, mentre due pompieri sono rimasti feriti e 31 persone sono state ricoverate in ospedale per problemi respiratori.

Richiesta d’aiuto

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Per cercare di fermare il muro di fuoco stanno operando 702 vigili del fuoco, 27 squadre forestali, 199 veicoli e 32 unità aeree, di cui 17 aerei e 15 elicotteri. Due mezzi dei pompieri sono bruciati nel tentativo di spegnere le fiamme. E l’Unione europea ha annunciato l’invio di un’importante operazione richiesta dalle autorità greche tramite il meccanismo di protezione civile. Sono stati mobilitati due Canadair dall’Italia, un elicottero dalla Francia e due squadre antincendio di terra dalla Repubblica Ceca e dalla Romania.

«Siamo pronti a fornire ulteriore assistenza», ha detto il portavoce della Commissione europea Balazs Ujvari, mentre la presidente della Commissione Ursula von der Leyen ha assicurato su X: «Siamo al fianco della Grecia». Il ministero dell’Interno francese Gerald Darmanin ha poi assicurato l’invio di 180 uomini e 55 camion, garantendo che il sostegno al paese in difficoltà non riduce la protezione della Francia, dove resta la «piena capacità di rispondere agli incendi boschivi». Sono attesi aiuti anche da parte di Spagna, Turchia e Cipro, ha riferito un funzionario del governo a Reuters.

Una catastrofe

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«Una catastrofe biblica» – l’ha definita il sindaco di Marathona in un’intervista all’emittente greca Skai Stergios Tsirkas – «l’intera città è avvolta dalle fiamme e sta attraversando momenti difficili». Così il sindaco di uno dei più grandi sobborghi di Atene, Chalandri, Simos Roussos, all’emittente pubblica Ert: «A causa della direzione del vento, abbiamo deciso di evacuare preventivamente. L’incendio è molto vicino».

Il rapido propagarsi del fuoco ha portato ad evacuare almeno 25 aree e almeno tre strutture ospedaliere, hanno riferito le autorità. Tra queste, l’ospedale psichiatrico di Penteli da cui sono stati evacuati 65 pazienti. Sono state avvolte dalle fiamme case, alberi, animali, automobili e una scuola a Nea Penteli, e danneggiati 120 pali elettrici, provocando interruzioni di corrente.

L’aria è soffocante, ha raccontato alla Bbc il giornalista greco di eKathimerini Ioannis Papadopoulos. In un articolo pubblicato dal quotidiano greco si evidenzia infatti il raggiungimento di alti livelli di microparticelle PM 2,5. L’Istituto nazionale di ricerca Panakeia ha registrato un graduale aumento domenica alle 16 e dalle prime ore del mattino di lunedì in alcune aree sono state raggiunte concentrazioni alte e pericolose, colpendo i quartieri Vrilissia, Chalandri, Papagou, Vyronas, fino a Ilioupoli, arrivando addirittura ai quartieri a sud della città Glyfada e Vouliagmeni, dove i residenti sono stati invitati a rimanere nelle proprie case.

Cambiamento climatico

Non è una novità che gli incendi colpiscano i paesi dell’Europa meridionale, ma il cambiamento climatico sta contribuendo rendere questi eventi estremi. La Grecia ha vissuto l’inverno più caldo mai registrato e rimane in stato di massima allerta incendi fino a giovedì, con temperature sui 40 gradi.

La crisi climatica crea infatti le condizioni perché gli incendi si propaghino molto velocemente, sottolinea il giornalista della Bbc Mark Poynting, esperto di tematiche ambientali: le alte temperature per periodi prolungati eliminano l’umidità dal terreno e dalla vegetazione. Ma anche l’intervento umano di sfruttamento del territorio, prosegue Poynting, contribuisce ad aumentare la criticità degli eventi atmosferici. Elementi combinati che, secondo il programma delle Nazioni Unite per l’ambiente, renderanno gli incendi estremi più intensi e frequenti in tutto il mondo nei prossimi decenni.

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