Il Rassemblement National potrebbe chiedere alla Lega di nominare un altro vicepresidente del gruppo al posto del generale Roberto Vannacci. Diversi esponenti del partito francese nelle ultime ore hanno espresso perplessità sulla proposta del partito di Matteo Salvini. A essere particolarmente chiaro è stato, in una dichiarazione all'Agenzia France Press il deputato del Rn Jean-Philippe Tanguy.

I Lepenisti francesi «si oppongono» a questa nomina che deriverebbe da un annuncio «unilaterale» della Lega, ha detto Tanguy. Alla domanda se sia necessario chiedere al partito di Matteo Salvini di nominare un altro vicepresidente, l'esponente del partito di Marine Le Pen ha detto: «Sì, questa è la nostra posizione».

Peggio ancora Laurent Jacobelli, altro deputato del Rn, in un’intervista alla Stampa. «Non conosco personalmente Vannacci ma da quello che ho letto ha fatto delle dichiarazioni che non corrispondono ai valori del Rassemblement National. Per essere chiari, penso che questo signore non sarà vicepresidente. Mi sembra impossibile».

Le parole di Vannacci

Il generale, da parte sua, si sente già pronto per la sua nuova missione: «La nostra sarà una compagine che vuole cambiare questa Europa a trazione sinistra, che non cambia faccia o atteggiamento a seconda dell'occasione e solo per sedersi sul carro dei vincitori, che non si professa identitario e tradizionalista per poi andare a sostenere la presidenza von der Leyen»

«Metterò a disposizione le mie pregresse esperienze per costituire una centuria affiatata, compatta, sicura di sé, famelica e pronta al combattimento - ha detto in un’intervista al Messaggero -. Auspico anche di rappresentare al meglio la mia Patria in modo da farla assurgere alla posizione che si merita per storia, capacità, inventiva e determinazione».

Il nuovo gruppo dei Patrioti per l'Europa secondo Vannacci «è una compagine compatta di rappresentanti provenienti da dodici Paesi europei che si battono per la libertà di essere europei, per l'identità che li caratterizza e per la sovranità dei loro paesi. Se l'Europa, come fatto sino ad ora, cerca di annacquare le sovranità di ogni stato per far rientrare tutti in uno stesso contenitore europeo raggiungeremo solo il minimo comune denominatore in una paccottiglia che pur riunendo tutti non rappresenta nessuno».

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