- Il leader dei popolari spagnoli dice di volere «un governo che non mente» ma è il primo a mentire. Invoca una politica «austera e senza frivolezze» ma quel che intende è una Spagna per ricchi. Sostiene di portare «dialogo e concordia» ma nessuno quanto lui ha spostato a destra l’asse della Spagna, melonizzando i popolari e normalizzando l’estrema destra.
- Feijóo di moderato ha solo la giacca: sotto il primo strato delle apparenze, troviamo un mentore franchista. Più sotto ancora, il piano di cancellare la legge sulla memoria e di rivedere quella sui superprofitti. C’è solo un detto sul quale non si può non credergli, ed è il suo slogan: «Questo è il momento!».
- Del resto tutta l’ascesa di Feijóo si regge su una sua precisa abilità: quella di trasformare una crisi in una propria finestra di opportunità. È questa abilità che gli ha garantito anche la corsa verso la Moncloa.
Chi è davvero Alberto Núñez Feijóo? Il leader dei popolari spagnoli dice di volere «un governo che non mente» ma è il primo a mentire. Invoca una politica «austera e senza frivolezze» ma quel che intende è una Spagna per ricchi. Sostiene di portare «dialogo e concordia» ma nessuno quanto lui ha spostato a destra l’asse della Spagna, melonizzando i popolari e normalizzando l’estrema destra.
Feijóo di moderato ha solo la giacca: sotto il primo strato delle apparenze, troviamo un mentore franchista. Più sotto ancora, il piano di cancellare la legge sulla memoria e di rivedere quella sui superprofitti. C’è solo un detto sul quale a Feijóo non si può non credere, ed è il suo slogan elettorale: «Es el momento!». Questo è il momento.
Del resto tutta l’ascesa di Feijóo – prima in Galizia e poi ai vertici del Partido popular – si regge su una sua precisa abilità: quella di trasformare una crisi in una propria finestra di opportunità. È stata questa abilità, e non certo la moderazione fake, a proiettarlo verso il palazzo di governo, la Moncloa.
La crisi come un varco
Una vittoria di Feijóo nasce sempre dalla crisi di qualcun altro. Così è cominciata la sua ascesa in Galizia, e così ha preso il via la sua leadership a livello nazionale.
In Galizia per ben quattro mandati consecutivi, dalla primavera 2009 a quella del 2022, Feijóo ha avuto la guida della regione. Ma la sua ascesa tra i popolari galiziani è iniziata vent’anni fa, dopo che Xosé Cuiña, il consigliere locale, anch’egli popolare, è stato travolto da uno scandalo. Doveva essere lui, il successore del franchista Manuel Fraga in Galizia, ma con la sua crisi si è aperto un varco per Feijóo, che ha rimpiazzato il consigliere dimissionario, prima prendendone la delega ai Lavori pubblici nel 2003, poi assumendo la leadership dei popolari in Galizia, e infine della regione stessa, nel giro di pochi anni.
L’opportunità a livello nazionale si è presentata anch’essa sotto forma di una crisi: lo scontro interno tra la leader popolare madrilena Isabel Díaz Ayuso e l’allora guida del partito, Pablo Casado, ha portato alle dimissioni di quest’ultimo. «Es el momento!»: sotto la veste di stabilizzatore, ancora Feijóo. E nel 2022 prendere la guida del partito significa intestarsi la corsa alla Moncloa.
La destra più spinta
Dopo le amministrative di maggio, con il Pp in testa e le generali a un passo, alcuni hanno ritenuto Feijóo un leader ondivago. Ma anche qui, la sua linea ufficiale – che gli accordi negli enti locali andavano decisi negli enti locali – era solo un modo per camuffare i negoziati con Vox.
A Feijóo vanno attribuite due svolte chiave. La prima è quella della melonizzazione dei popolari, cioè il tentativo di introiettare gli argomenti e lo stile della destra estrema per intascare voti. La seconda sono i patti con Vox cominciando dagli enti locali, con tutte le conseguenze del caso: personaggi ultrà che assumono ruoli guida, i diritti di donne e Lgbt usati come scalpo nelle guerre culturali.
Ma i tratti estremi della formazione di Santiago Abascal non sono affatto un mondo a parte rispetto ai popolari. Non con Feijóo. I piani di Vox per cancellare la legge per la memoria democratica, che riconosce le vittime del franchismo, sono già condivisi dal leader popolare. Già un anno fa lo ha annunciato come piano in caso di arrivo alla Moncloa.
Del resto da sempre il suo mentore è l’ormai novantenne José Manuel Romay Beccaría, la cui carriera è cominciata con Francisco Franco. È lui che, negli anni Novanta, ha messo Feijóo al lavoro negli apparati governativi galiziani, preparandone l’ascesa.
Bugie, scandali e potere
Risale proprio al 1995 la foto circolata prima del voto, con Feijóo in barca assieme al boss del contrabbando Marcial Dorado. Vacanza tra amici «a sua insaputa», come sostiene Feijóo? In realtà all’epoca lui era già un funzionario chiave galiziano. Ma non c’è bisogno di avventurarsi nel passato per scoprirne le menzogne: in campagna, il leader ha insistito in tv che il Pp ha sempre rivalorizzato le pensioni; una bugia smentita in diretta dalla conduttrice Silvia Intxaurrondo.
Messo di fronte alle proprie menzogne, Feijóo ha attaccato la tv pubblica e ha tentato di delegittimarla non prendendo parte al secondo dibattito. L’attacco è indicativo, non solo di una melonizzazione, ma anche delle reali priorità del Pp, come quella di cambiare la legge sui super profitti. I popolari in Spagna, dai tempi di Rajoy che Feijóo tanto ammira, sono il partito dell’austerità. I tagli fiscali dell’agenda Feijóo fanno il paio con l’agenda neoliberista di Vox. Anche quando si tratta di smantellare l’agenda sociale di Pedro Sánchez, una destra moderata non c’è.
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