Il presidente del Consiglio Mario Draghi ha spiegato le nuove regole che saranno in vigore dal 5 agosto: per mangiare all’interno dei ristoranti, per andare in palestra o frequentare eventi al chiuso servirà aver ricevuto una dose di vaccino, un tampone nelle 48 ore precedenti oppure aver contratto il Covid-19 negli ultimi sei mesi
Il presidente del Consiglio Mario Draghi ha spiegato in una conferenza stampa le nuove regole sul cosiddetto “green pass” e per stabilire nuovi criteri con cui regolare l’assegnazione dei colori alle regioni per contrastare l’epidemia di Covid-19 contenuto in un nuovo decreto approvato oggi dal Consiglio dei ministri.
«Invito tutti gli italiani a vaccinarsi e a farlo subito», ha detto Draghi. Parlando poi del green pass ha aggiunto: «Non si tratta di un arbitrio, ma di una condizione necessaria alla riapertura». Grazie alla campagna vaccinale, ha proseguito il presidente del Consiglio: «L’economia italiana va bene. Continuo a dire che questo è un momento favorevole per l’Italia».
Ma Draghi ha anche messo in guardia contro i pericoli della variante Delta, ricordando che la situazione in cui si trovano altri paesi potremmo presto sperimentarla anche in Italia.
Il decreto include anche un prolungamento dello stato di emergenza fino al 31 dicembre del 2021. Il governo ha fatto sapere che il testo sarà aperto a eventuali modifiche che il parlamento vorrà apportare in fase di conversione in legge.
Green pass
La decisione più importante presa dal Consiglio dei ministri di oggi è quella sul funzionamento del green pass, un documento che sarà necessario per svolgere una serie di attività senza andare incontro a restrizioni.
Il green pass sarà rilasciato a chi ha ricevuto almeno una dose di vaccino, a chi si è ammalato di Covid-19 negli ultimi sei mesi e ha quindi acquisito un’immunità naturale e infine a chi ha ricevuto un tampone nelle ultime 48 ore.
Tra le attività per cui sarà necessario il green pass ci sarà anche cenare in un ristorante al chiuso, ma non consumare una bevanda al bancone di un bar. Il green pass sarà necessario anche per partecipare ad eventi pubblici al chiuso, per andare al cinema e in teatro e frequentare palestre, piscine, convegni, parchi tematici, sale gioco e sale scommesse. Le regole sul green pass e i trasporti saranno decise in un momento futuro.
Per facilitare la somministrazione dei tamponi, necessari per ottenere il green pass se non si è vaccinati, il decreto stabilisce che il loro prezzo al pubblico dovrà essere calmierato.
Le nuove norme entreranno in vigore a partire dal 5 agosto. Il decreto stabilisce anche la chiusura delle discoteche per tutta l'estate.
Colori e fasce di rischio
Come ha ricordato Draghi, l’introduzione del green pass è ritenuto dai consulenti scientifici del governo una delle condizioni necessarie per mantenere in vigore la zona bianca nel maggior numero possibile di regioni, nonostante l’incremento dei casi.
Con le attuali regole, infatti, regioni come il Lazio dovrebbero passare in zona gialla da lunedì prossimo, poiché hanno superato i 50 nuovi casi di Covid-19 ogni 100 abitanti.
Il decreto ha eliminato il criterio dell’incidenza dei casi e lo ha sostituito con un nuovo parametro che tiene invece conto della percentuale di posti occupati da malati Covid-19 nei reparti ospedalieri e nelle terapie intensive.
Nei giorni scorsi il governo aveva proposto l’occupazione del 10 per cento dei posti nei reparti e il 5 per cento delle terapie intensive come criterio per determinare il passaggio automatico in zona gialla. Le regioni propongono invece il 30 e il 20 per cento.
Nel decreto è stato raggiunto un compromesso: 15 e 10 per cento come soglia per entrare in zona gialla, 30 e 20 per la zona arancione e 40 e 30 per quella rossa. Questo cambiamento entrerà in vigore immediatamente, per evitare il passaggio di colore delle regioni più a rischio nel corso di questa settimana.
Il ministro della Salute Roberto Speranza ha detto che questo cambiamento è giustificato dal fatto che con l’attuale distribuzione dei vaccini una più alta circolazione del virus non causa necessariamente lo stesso numero di ospedalizzazioni e decessi del passato.
La discussione
Nella discussione sul green pass, la Lega è stata la principale forza di maggioranza che si espressa contro l’adozione di questo strumento, mentre Pd, Movimento 5 Stelle, Forza Italia e Leu lo hanno sostenuto.
«A me interessa non rovinare la vita di milioni di italiani che ancora non sono coperti dal vaccino», ha ripetuto oggi il segretario della Lega Matteo Salvini, dopo aver criticato la misura in diverse occasioni nelle ultime settimane.
Numerosi esponenti della Lega hanno espresso timori che l’introduzione del green pass potesse danneggiare i profitti di attività come la ristorazione, il commercio o il turismo. Anche il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, considerato uno dei moderati del partito, è stato piuttosto critico nei giorni scorsi. Anche Fratelli d’Italia, che si trova all’opposizione, ha criticato il green pass.
Massimiliano Fedriga, il leghista presidente del Friuli Venezia Giulia e della Conferenza stato regioni ha invece sostenuto la misura.
La proposta di Confindustria
Un altra discussione si è svolta invece sulla possibilità di introdurre l’obbligo di green pass per i lavoratori. La proposta è stata fatta da un manager di Confindustria in una mail interna all’associazione, pubblicata dal quotidiano Il Tempo.
Nella mail, si ipotizza di spostare di mansione o sospendere senza stipendio i lavoratori che non si siano vaccinati per tutelare i loro colleghi. La proposta è stata immediatamente criticata dai sindacati e dal Movimento 5 Stelle.
É invece sostenuta da giuslavoristi come Pietro Ichino, ex senatore del Pd. Dopo la pubblicazione della mail, Confindustria ha fatto sapere di non essere a favore dell’obbligo vaccinale per tutti. La proposta, in ogni caso, non sembra che sarà presa in esame dal governo almeno nel breve periodo.
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