Grazie al presidente ligure, il gruppo della grande distribuzione è riuscito a sbarcare a Genova dopo 35 anni di tentativi a vuoto in un territorio da sempre presidiato da Coop. Indagato il marito della numero uno dell’azienda, Marina Caprotti
Giovanni Toti ne ha fatta quasi una questione di principio. Grazie al suo impegno personale, come ha più volte rivendicato, Esselunga è riuscita a sbarcare a Genova dopo 35 anni di tentativi a vuoto in un territorio da sempre presidiato da Coop.
Il colosso della grande distribuzione controllato dalla famiglia Caprotti ha aperto un primo supermercato nel 2020 nel quartiere di Albaro e poi un altro, inaugurato a maggio dell’anno scorso, a San Benigno, a due passi dalla Lanterna. Al terzo tentativo, però, la corsa di Esselunga era stata frenata dallo stop imposto dalla direzione ambiente della regione Liguria al progetto di un nuovo punto vendita a Sestri Ponente.
Ed è a questo punto, secondo la ricostruzione della procura di Genova, che Toti e il suo capo di gabinetto Matteo Cozzani intervengono per sbloccare la pratica.
L’accordo
Quello che nelle carte d’indagine viene definito “accordo corruttivo” risale al 17 marzo 2022, quando il presidente della Regione e il suo braccio destro si mettono a disposizione di Francesco Moncada, alto dirigente di Esselunga. In cambio, questa l’ipotesi di reato, il manager “si offre di effettuare un finanziamento occulto a vantaggio della Lista Toti per Bucci”.
Moncada non è un manager qualunque: sua moglie è Marina Caprotti, che ha preso in mano le redini dell’azienda dopo la morte del padre, il fondatore Bernardo Caprotti.
Il presunto accordo va inquadrato in una fase molto delicata per gli equilibri politici locali. A tre mesi di distanza, nel giugno del 2022, erano infatti in programma le elezioni amministrative nel capoluogo ligure e Toti appoggiava il candidato sindaco del centrodestra Marco Bucci, che non è indagato.
Il finanziamento in questione consisteva in alcuni passaggi pubblicitari che Esselunga avrebbe ceduto alla lista Toti per Bucci. I messaggi promozionali sarebbero stati trasmessi nel maxischermo della Terrazza Colombo, in cima al grattacielo Piacentini, visibile in tutta la città.
A rendere possibile l’operazione, si legge nelle carte d’indagine, è Maurizio Rossi, proprietario della tv Primocanale e anche della società Terrazza Colombo, che si occupa della gestione della pubblicità sul maxischermo.
Rossi, anche lui indagato, propone di non utilizzare spot televisivi “che sono soggetti a obblighi fiscali e le relative registrazioni devono essere conservate per sei mesi”, facilitando eventuali controlli. Quindi, secondo i pm, la lista Toti per Bucci avrebbe alla fine ottenuto molti più passaggi pubblicitari di quelli contrattati, grazie alla disponibilità di Esselunga.
Dell’accordo viene informato anche Toti la stessa sera del 17 marzo 2022, dopo l’incontro tra Cozzani, Moncada e Rossi, che avrebbe così incassato 150 mila euro da Esselunga per pagare i passaggi pubblicitari in parte ceduti alla lista Toti per Bucci.
Spunta Brunetta
Dalle carte si scopre che per risolvere il problema, Moncada ha chiesto anche l’intercessione dell’allora ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, che possiede un’azienda vinicola. «Se vogliamo mettere il tuo vino devi parlare con Giovanni (Toti, ndr,)», dice il manager Esselunga in una telefonata in vivavoce alla presenza del presidente della Liguria. E il ministro, annotano gli investigatori, risponde che gli sta preparando un incontro al ministero.
«Allora noi siamo tutti a posto, giusto?», chiede Moncada al presidente della Liguria in un colloquio captato dai microfoni nascosti della Guardia di Finanza. «Yes», è la risposta di Toti, che rassicura l’interlocutore anche a proposito della pratica per un altro supermercato, questa volta a Savona. «Siamo a sistema», commenta ancora Moncada. E Toti: «Siamo allineati su tutto».
Tempo pochi giorni e Cozzani si attiva per spianare la strada a Esselunga. Chiama Boni, il dirigente della regione che aveva chiesto nuovi documenti a Esselunga, e fa pressioni «perché è una cosa che vogliamo accelerare un po’».
A quanto pare, Esselunga è infine davvero riuscita a superare tutti gli ostacoli burocratici. Le cronache raccontano che a novembre sono finalmente iniziati i lavori a Sestri Ponente.
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