Luce verde dall’aula con 172 sì dopo la seduta notturna con cui la camera bassa ha approvato il disegno di legge tanto caro alla Lega. Martedì 18 giugno c’era stata l’approvazione dell’altra riforma cardine per la maggioranza, il premierato
Via libera definitivo, da parte dell'aula della Camera, con 172 sì, 99 no ed un astenuto, al termine di una seduta fiume notturna, al disegno di legge recante disposizioni per l'attuazione dell'Autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario ai sensi dell'articolo 116, terzo comma, della Costituzione. Il provvedimento era stato già approvato dal Senato.
Si conclude così il percorso in salita di un provvedimento per cui la scorsa settimana a Montecitorio si era addirittura scatenata una rissa.
L’intervento di Schlein
In dichiarazione di voto è intervenuta anche la segretaria dem Elly Schlein: «Le cose stanno per cambiare e stiamo arrivando, statene certi» ha scandito in aula, ribadendo che «come ieri sera, in una meravigliosa piazza gremita di partecipazione, lavoreremo per fermare il vostro sfregio all'unità nazionale».
La segretaria Pd ha citato «il clima crescente di aggressione verbale e fisica all'opposizione, dicendo alla nostra capogruppo Braga di stare zitta, aggredendo il deputato Donno, e ancora con i saluti romani e nazisti dei giovani di FdI, e ancora aspettiamo che Meloni dica una parola in proposito e li cacci dal suo partito».
Schlein ha parlato anche «il simbolo delle Decima Mas che avete fatto e ci avete spiegato che è peggio cantare Bella Ciao. Non potremmo essere qui se non ci fossero state Bella Ciao e la lotta di liberazione dei partigiani. I veri patrioti sono loro e voi spaccate l'Italia ma la storia e il paese vi giudicherà».
A fine seduta, altre proteste dell’opposizione. Si chiude con l'inno di Mameli e il convinto richiamo all'unità nazionale la seduta fiume alla Camera sull'Autonomia. È quanto si legge in una nota del Movimento 5 stelle. Al termine delle dichiarazioni di voto, dopo che Alfonso Colucci aveva già tuonato contro il malefico disegno della maggioranza - continua la nota -, il gruppo del M5s ha cantato tra i banchi di Montecitorio l'inno nazionale, sventolando i Tricolori che molti deputati avevano al collo e sui banchi sin dalla partecipazione ieri, alla piazza delle opposizioni, a Santi Apostoli.
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