Presente anche il ministro Patuanelli, il capogruppo Crippa, la senatrice Taverna e l’ex portavoce di Conte, Casalino. Grillo si presenta con un casco da astronauta. Assente invece Davide Casaleggio. Grillo provoca: «Tutte le cose che non saranno pubblicate sono vere» e pubblica un post sulla transizione ecologica: «Andiamo lontano!». Spadafora: «Così Conte non è più federatore»
L’ex presidente del consiglio Giuseppe Conte ha accettato di diventare il nuovo leader del Movimento 5 stelle, lo conferma a Domani un partecipante del vertice pentastellato di questo pomeriggio a cui ha preso parte Beppe Grillo. Il fondatore del Movimento è arrivato questa mattina all’Hotel Forum con un casco da astronauta per vedere l’ex presidente del consiglio Conte e i big del Movimento, da Vito Crimi a Luigi Di Maio: il fine era capire come affidare il nuovo ruolo all’ex premier qualora avesse accettato, e così è stato.
A quanto ha appreso l’Adnkronos, nel tardo pomeriggio di oggi il comitato di garanzia del M5S -composto da Vito Crimi, Roberta Lombardi e Giancarlo Cancelleri- farà il punto per decidere eventuali modifiche da apportare allo statuto del Movimento, modifiche che, spiegano autorevoli fonti, saranno rapidissime.
«Giuseppe Conte ha raccolto l’invito a elaborare nei prossimi giorni un progetto rifondativo con il Movimento 5 Stelle. Una sfida cruciale per il Movimento, una ristrutturazione integrale per trasformarlo in una forza politica sempre più aperta alla società civile, capace di diventare punto centrale di riferimento nell’attuale quadro politico e di avere un ruolo determinante da qui al 2050» riporta una nota fatta circolare al termine dell’incontro e confermata a Domani. Anche se Grillo ha provocatoriamente pubblicato un tweet: «Bellissima giornata. Tutte le cose che non verranno pubblicate sono vere».
Poco dopo è arrivato un post più esteso, incentrato sulla transizione ecologica.
Il titolo: «Andiamo lontano!», accompagnato dal commento: «”Se vuoi andare veloce, vai da solo. Se vuoi andare lontano, vai insieme” (detto africano)».
L’incontro
La riunione, partita intorno all’una, si è tenuta nella terrazza dell'ultimo piano dell’hotel, la base romana di Grillo con vista sui Fori imperiali. Intorno alle 15:30 il meeting si è concluso e i partecipanti hanno iniziato ad andare via. Il presidente della Camera Roberto Fico, la vicepresidente del Senato Paola Taverna, il ministro Stefano Patuanelli, il capo politico Vito Crimi, il capogruppo della camera Davide Crippa e l’ex portavoce di Conte Rocco Casalino. Sono rimasti più a lungo all’interno dell’albergo il ministro Luigi Di Maio, Alfonso Bonafede e Riccardo Fraccaro.
Nei giorni scorsi, prima del voto alla Camera su Mario Draghi, Grillo aveva pubblicato un post con scritto “I grillini non sono più marziani”. Conte è arrivato con la sua scorta, ma ha percorso a piedi l'ultimo tratto, affiancato dall'ex capo scorta che lavora ancora al suo servizio. Questa settimana ha visto il ritorno alla vita da privato cittadino con la lezione all’Università di Firenze, ma, con queste premesse, la sua “vita normale” potrebbe durare molto poco.
I partecipanti, intercettati dai giornalisti, hanno taciuto prima di entrare in hotel. In settimana il ministro Di Maio aveva detto che l’ex premier è indispensabile e nonostante al momento si stia lavorando al passaggio dal capo politico al direttorio a cinque, un modo «si troverà» per dargli uno spazio di rilievo.
Spadafora: «Così non è più federatore»
L’ex ministro Vincenzo Spadafora, mentre ancora i big discutevano in hotel, è intervenuto a Mezz’ora in più da Lucia Annunziata e ha chiesto che nella creazione di un nuovo ruolo di Conte venga coinvolta la base. Spadafora ha poi avvertito che adesso il ruolo dell’ex premier, finora riconosciuto anche dal Pd, potrebbe cambiare: «Credo che Conte fino ad ora abbia avuto una posizione molto equidistante. Certo la posizioni cambiano di ora in ora, infatti si diceva che Conte avrebbe dovuto essere il leader di tutta un'area del centrosinistra. Oggi si sta prendendo un percorso del tutto diverso, perché se Conte diventa il leader del M5s, non è più il federatore, da qui al 2023 può succedere di tutto».
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