Il presidente di Forza Italia giustifica la Russia e aggiunge: «Hanno trovato una resistenza inaspettata». Commenta ancora: «Secondo me dovevano fermarsi intorno a Kiev». Ma ribadisce la linea atlantista dell’Italia
Putin voleva mettere un governo di «persone perbene» al posto di quello presieduto da Volodymyr Zelensky. Questa la versione di Silvio Berlusconi sull’invasione dell’Ucraina da parte della Russia a tre giorni dall’appuntamento elettorale. Il leader di Forza Italia torna a parlare di Vladimir Putin e si prepara a fare discutere con il suo racconto dei fatti, espresso in un passaggio di alta audience: prima serata su Rai1, a Porta a porta, tra gli interventi dei leader candidati.
Per prima cosa, l’ex premier che ha coltivato un amicizia ventennale con il presidente russo, lo ha giustificato su tutta la linea, raccontando che le popolazioni del Donbass avrebbero chiesto aiuto al Cremlino. A quel punto lui avrebbe reagito per difenderli, convinto da altri: «Putin è stato spinto dalla popolazione russa, dal suo partito, dai suoi ministri a inventarsi questa operazione speciale».
Il leader di Forza Italia ha detto che il piano era che le truppe russe entrassero «in una settimana per sostituire il governo di Zelensky con un governo di persone perbene». Una versione dei fatti ben lontana dalla posizione italiana. Bruno Vespa, autore e presentatore del programma, ha tenuto a specificare che anche il presidente Zelensky è una brava persona.
Le armi e l’invasione
Anche sulle armi l’intervento dell’ex presidente del consiglio non mancherà di fare discutere. Mentre l’Italia si sta preparando a un nuovo invio di aiuti militari, il giudizio del politico mostra incertezza. Berlusconi, parte della coalizione di centrodestra data per favorita alle elezioni del 25 settembre, pure sui combattimenti dà una sua versione dei fatti: «I russi hanno trovato una resistenza imprevista e imprevedibile delle truppe ucraine, che poi sono state foraggiate con armi di tutti i tipi».
Il presidente di Forza Italia ha detto ancora di non spegarsi come mai l’invasione si sia espansa: «Secondo me dovevano fermarsi intorno a Kiev». Nonostante i toni molto più vicini a Mosca che a Kiev, Berlusconi ha assicurato che l’Italia resterà atlantista e seguirà le decisioni dell’Unione europea riguardanti il conflitto.
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